Racconto di storie biellesi, incontro con Luciano Clerico, autore del libro “Il Dopo”

descrizioneDomenica 2 ottobre, alle ore 16:00, nell’aula didattica del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo, in via Fiume, 12, Dino Gentile presenterà “Il Dopo”, libro di Luciano Clerico – ingresso libero – cumbidu/rinfresco Info e contatti: Idillio Zapellone cell. 3343452685

“Il Dopo” è il titolo, volutamente ambiguo, che Luciano Clerico ha scelto per il suo romanzo dedicato ai cento anni della Casa del Popolo di Lessona Castello, una delle prime nate nel Biellese. Fu inaugurata appunto il primo maggio del 1921 e da allora non ha mai chiuso i battenti, anche se nel corso di un secolo ha cambiato più volte nome. Battezzata come “Casa dei soviet”, è diventata nel corso dei decenni prima Dopolavoro fascista, poi, finita la Guerra, Enal, successivamente Arci. Ma lungo tutti i suoi cent’anni non ha mai smesso di “fare” quello per cui era nata: accogliere la gente. Tutta la gente, giovani e vecchi, ricchi (pochi) e poveri (molti), compagni e camerati, giocatori di scopa e giocatori di bocce, artigiani e contadini, suonatori e bevitori e cantanti da osteria.

Per ripercorrerne la storia, Luciano Clerico ha scelto una formula diversa dal solito. Non il racconto di “cosa” è stata, decennio dopo decennio, ma il racconto di “chi” l’ha frequentata nel corso del tempo. Un romanzo a incastro fatto di una decina di storie nelle quali il protagonista della prima diventa comparsa nella seconda, e così via. Alla fine, personaggio dopo personaggio, emerge una storia collettiva, una voce corale. Che è quella di un paese dell’Alto Piemonte dove la vita scorre tra vigne e colline scandita da orari in fabbrica e partite alle bocce, sfide bislacche e balli al palchetto, amori totali e tragedie nascoste, narrate sempre, o quasi, in forma di commedia. Perché questo si fa in un “Dopo”: si raccontano storie.

Alla fine resta un “modo d’essere” che non è proprio solo di Lessona, ma anche di Pettinengo, o di Bioglio, o di Candelo, Masserano, Vallemosso, Curino, Moncalieri, Ceresole, Oristano, Cerignola, Velletri, Bassano del Grappa, Cefalù. È il modo d’essere di un paese piemontese raccontato nel suo passaggio dall’età contadina all’età industriale. Un romanzo riuscito, capace di esprimere valori che vanno ben al di là del Piemonte.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine, Luciano Clerico

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