Semestene (Sassari) invia a Biella pietra per Nuraghe Chervu

pietra con i Caduti di Semestene

Semestene, in provincia di Sassari, è un piccolo comune agro-pastorale del Meilogu. Nel suo territorio si ritrovano tracce millenarie della presenza umana: necropoli, domus de janas, un pozzo sacro e ben 13 nuraghi caratterizzano il paesaggio articolato da vallate e rilievi di trachite e tufo trachitico.
Lungo l’attuale strada verso Pozzomaggiore si erge uno tra gli edifici più interessanti dell’architettura romanica dell’Isola, la chiesa di San Nicola di Trullas, superstite di un monastero dell’Ordine Camaldolese del XII Secolo. Ivi fu allora compilato il Condaghe di San Nicola di Trullas, raccolta di testi a valore giuridico-amministrativo sulla quale sono stati registrati scambi e transazioni a carattere patrimoniale del territorio.
Proprio su questo documento è attestato per la prima volta il toponimo Seméstene, il cui centro abitato è fiorito tra alterne vicende storiche fino ai nostri giorni. Celebre il passaggio nei pressi del paese dell’Alternos Giovanni Maria Angioy durante i moti antifeudali del 1796, grazie al parroco e seguace Francesco Maria Muroni: l’incontro tra i due, lungo il pendio di Androliga, è stato ritratto in un dipinto di Michele Sanna oggi esposto nella sala consiliare del Comune.
Nel corso dei primi anni del secondo ‘900 la popolazione locale ha raggiunto i 750 abitanti, picco cui è seguito un incensante spopolamento che ha portato al dato di 144 anime al 30 Settembre 2018: recenti studi hanno indicato in Semestene tra i primi centri abitati sardi a rischio estinzione nel prossimo decennio.
Le amministrazioni locali recenti, pertanto, in un’ottica meritevole di memoria e tentativo di sopravvivenza, si sono mosse con iniziative e progetti volti a valorizzare e riscoprire la storia e le tradizioni del paese e del territorio circostante, grazie anche a proposte realizzate in rete e sinergia con i Comuni limitrofi. Testimonianza ne sono la stesura sui muri del paese, sin dal 1996, dei murales a tema agricolo locale dell’artista Pina Monne; la ristrutturazione e ricostruzione delle abitazioni, dotate di piccoli cortili o spazi verdi sul retro; il recupero di fonti e fontane ad uso civico; l’organizzazione di eventi e la pubblicazione di testi ad argomento storico e tradizionale-locale; la recentissima ricollocazione in sito degli originali portali-vestigia dell’antica chiesa di Santa Croce, demolita sul finire degli anni ’60, l’edificio forse più antico del centro abitato.

Gianni Cilloco
(nonno e bisnonni di Semestene)

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