Semina all’Oasi delle Api di “Nuraghe Chervu” di campo sperimentale rifiorente

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I cambi climatici di questi ultimi anni hanno ridotto i pascoli delle api minandone la loro stessa sopravvivenza

Prosegue l’attività di riordino e sistemazione della vasta area monumentale di “Nuraghe Chervu” che sorge alle porte orientali della città. Nei giorni scorsi, nei pressi dell’Oasi delle Api “Casiddos de Nuraghe Chervu” è stata effettuata la semina sperimentale di essenze mellifere per una fascia di oltre 100 metri di lunghezza parallela al corso Lago Maggiore. L’obiettivo è valutare quali fioriture potrebbero rivelarsi utili per sostenere le api che ultimamente stanno soffrendo a causa dei cambiamenti climatici.

In questa ricerca il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” attraverso l’Associazione Biellese Apicoltori è affiancato dalla prof.ssa Paola Ferrazzi già ricercatrice presso l’Università degli Studi di Torino e dall’Agronomo biellese Andrea Gesiot. Sostiene l’iniziativa anche la ditta “Hobby Farm” di Chiavazza, punto di riferimento nazionale per l’apicoltura.

Per aratura e semina si è messo a disposizione gratuitamente Roberto Mercandino conduttore con i famigliari a Chiavazza del più grosso allevamento biellese con oltre 250 capi di bestiame dai quali ricava latte biologico certificato.

Paolo Detoma

Nell’immagine, semina del prato sperimentale rifiorente dell’Oasi delle Api “Casiddos di Nuraghe Chervu”

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