Su Nuraghe in poesia: “A sas damas sas rosas, no dolores/Alle donne le rose, non dolori”

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In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, Nicola Loi di Ortueri (Nuoro), invia al Circolo “Su Nuraghe” di Biella la poesia “A sas damas sas rosas, no dolores/Alle donne le rose, non dolori”.

Nella composizione, il Poeta trasmette, eternandoli, quei valori umani espressi dalla letteratura e codificati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza. L’invito è esteso a governi, organizzazioni internazionali governative e non, a dar vita attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza contro le donne. Periodo di sensibilizzazione esteso per i 16 giorni successivi, abbracciando la Giornata mondiale contro l’AIDS (1° dicembre) e quella dei Diritti umani (10 dicembre).

Forma e contenuto che, a pieno titolo, entreranno a far parte dell’ampia antologia di testi scritti in “Limba sarda” del tempo presente, per il prossimo appuntamento del Laboratorio Linguistico – martedì 29 novembre 2022 – “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e a scrivere in lingua materna contemporanea. Esperienza non solo didattica che, attraversando mari ed oceano, mette in contatto il vasto mondo dell’emigrazione sarda e, più in generale, di quella italiana che fa capo al Circolo sardo “Antonio Segni”, di La Plata e a “Su Nuraghe”, di Biella.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: Rosa seraphinii Viv. Nome italiano: Rosa dei Serafini. Nome sardo: Arrosa, Rosa burda, Ru malciu (Fotografia di Ninni Carreras “Fiori di Gallura”, Archivio Biblioteca Comunale G.M. Dettori – Tempio Pausania).

A sas damas sas rosas, no dolores

Iscarpas rujas in-dogni ventana,

Sa libertade cun sa janna abberta.

Sa dama cojuada o siat bajana,

No vivat custa vida cun suferta.

 

Impejonadas dae su machine,

De custos meres mannos pagu sanos.

Chi las lassant a morrer’ anivine,

Cherent ligados sos peus tiranos.

 

Sa libertade de sorres a mamas,

Cheret abboghinada dogni die.

Tue in dilighesa e gosu ti las giamas,

E solu amore istrinant a tie.

 

Est a segare sa dura cadena,

Chi las poderat bias sepultadas.

Bastat! Dogni dolore, dogni pena,

Dae sos tiranos cherent seberadas.

 

Ligadas e iscutas e bochidas,

E sa giustitzia mirat dae altu.

Tando no balent nudda custas vidas?

Est su terrinu de sambene ispaltu.

 

Custa bidea nascat in sa domo,

Siat imparada dae babbu in fizu.

Ma sunt tempos a longu chi fentomo,

Ma semper peus est custu fastizu.

 

Corazu damas chi no sezis solas,

Semus cun bois cun forza e bidea.

Connoschedas sas oras noitolas,

Mai atraessedas ora fea.

 

E che sas rosas in su mes’ ‘e abrile,

Pienas de profumos e colore.

Che rundines a tundu in campanile,

Libertade, giustitzia, paghe, amore.

Nigolau Loi, su 25 de Sant’Andria 2022

 

Alle donne le rose, non dolori

Scarpe rosse in ogni finestra,

La libertà con la porta aperta.

La donna maritata o sia nubile,

Non viva questa vita con sofferenza.

 

Imprigionate dalla balordia,

Da questi padroni grandi poco sani.

Che le lasciano a morire lentamente,

Devono essere legati i peggiori tiranni.

 

La libertà di sorelle e mamme,

Deve essere urlata ogni giorno.

Tu in dignità e gioia te le chiami,

E solo amore gratifica te.

 

Bisogna spezzare la dura catena,

Che le costringe vive seppellite.

Basta! Ogni dolore, ogni pena,

Dai tiranni devono essere separate.

 

Legate e picchiate e uccise,

E la giustizia guarda dall’alto.

Allora non vale nulla questa vita?

È il terreno di sangue sparso.

 

Questa idea nasca in casa,

Sia imparata da babbo in figlio.

Ma sono tempi a lungo che dico,

Ma sempre peggio è questo disagio.

 

Coraggio donne che non siete sole,

Siamo con voi con forza e mente.

Conosciate le ore nuove,

Mai attraversiate ora brutta.

 

E come le rose nel mese di aprile,

Piene di profumi e colore.

Come rondini attorno al campanile,

Libertà, giustizia, pace, amore.

Nicola Loi, 25 novembre 2022

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