Febbraio – Finestra sulla storia nel “Calendariu 2023” di “Su Nuraghe”: Biella e Sardegna unite nella Storia

descrizioneAl centro immagini delle pietre di memoria dei Comuni italiani presenti nell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, sulle quali è inciso località e numero dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, nota anche come la IV Guerra di Indipendenza

Personaggi vissuti tra Sardegna e Biellese hanno caratterizzato tre secoli di storia comune a partire dal 1720. Tra costoro, nel corso del XVIII Secolo, i viceré di Sardegna Filippo Ferrero Fieschi della Marmora e Vittorio Ludovico de Hallot des Hayes, ed il primo vescovo di Biella, monsignor Giulio Cesare Viancini, già arcivescovo di Sassari. Il generale Alberto Ferrero della Marmora risulta figura fondamentale nel corso dell’800, insieme agli esponenti della famiglia Sella ed al fotografo ufficiale di Casa Savoia, Vittorio Besso.

Il ‘900 ha visto migliaia di uomini e di donne migrare tra terra e mare per lavoro e per servire la patria. Tra costoro, nelle fila della Brigata “Sassari”, 22 uomini del territorio Biellese chiamati alla Grande Guerra. Negli anni ‘20, ai piedi del Monte Mucrone giunse Martino Veduti, capitano della Compagnia dei Carabinieri di Biella, dopo aver prestato servizio dal 1915 nel 151° Reggimentodella Brigata “Sassari”.

Frequentatori del bar “Mighela” di Biella, punto d’incontro locale dei Sardi, furono il maresciallo turritano Giovanni Maria Foddanu, comandante le carceri del Piazzo, il prof. Satta ed il dott. Cabras, rispettivamente primario e medico presso l’Ospedale cittadino. Nel 1938, epoca della prima esposizione a Biella, arrivò il sassarese Giuseppe Biasi, artista fondamentale dell’illustrazione e della pittura europea, il quale, nel Maggio del 1945, a guerra oramai finita, trovò tragicamente la morte ad Andorno Micca.

Gianni Cilloco

Nell’immagine, Biella, area monumentale “Nuraghe Chervu”, mosaico di pietre provenienti dai Comuni italia

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