Al centro immagini delle pietre di memoria dei Comuni italiani presenti nell’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, sulle quali è inciso località e numero dei Caduti della Prima Guerra Mondiale, nota anche come la IV Guerra di Indipendenza
La Brigata “Sassari”, «Sa vida pro sa Patria»
La Grande Guerra costituì per i figli di Sardegna l’occasione di esprimere identità e unità. Il 1° Marzo 1915 in omaggio alla seconda città della Sardegna, fu costituita la Brigata “Sassari”. Forte di 6 mila uomini con reclutamento prevalentemente su base regionale, fu articolata su 2 reggimenti di Milizia Mobile: il 151° a Sinnai (CA) – con Quadri tratti dal 46° Reggimento Reggio di stanza a Cagliari – ed il 152° a Tempio Pausania (SS) – con Quadri tratti dal 45° Reggimento Reggio di stanza a Sassari. Ciascuno di essi era composto da 3 battaglioni, ognuno suddiviso in 4 compagnie da 250 uomini e con una sezione mitragliatrici. Erede delle tradizioni del Reggimento di Sardegna, a sua volta discendente del leggendario Terçio de Çerdeña di epoca spagnola, la Brigata assunse il vessillo dei “Quattro Mori” – con incorporato, al centro, l’emblema dell’aquila con lo scudo sabaudo – ed il motto «Deus et su Re» e «Sa vida pro sa Patria». I due reggimenti, impiegati sul fronte dell’Isonzo a partire dal 20 Giugno successivo, presero parte attiva alle battaglie di Bosco Cappuccio, di Bosco Lancia e di Bosco Triangolare. Nel novembre 1915 espugnarono gli imprendibili trinceramenti delle Frasche e dei Razzi, meritando sul Bollettino del Comando Supremo il titolo d’onore e la citazione, primi fra tutte le Unità dell’Esercito. Determinante e continuo fu il ruolo della “Sassari” durante tutto il conflitto, nella resistenza lungo il Piave e fino alla vittoria finale di Vittorio Veneto del 1918, tanto da ottenere, nel 1920, ulteriori medaglie d’oro alle bandiere e la citazione sul Bollettino del Comando Supremo dell’Esercito.
Gianni Cilloco
Nell’immagine, Biella, area monumentale “Nuraghe Chervu”, mosaico di pietre provenienti dai Comuni italiani