Sabato 16 dicembre 2023 – ore 21 a Biella, nei saloni Biblioteca “Su Nuraghe” in via Galileo Galilei, 11, serata di Auguri e presentazione di “Su Calendariu 2024” – inaugurazione della Mostra “Libellule” “immagini di Lucio Bordignon, Leonardo Siddi e Walter Caterina” – inizio tesseramento nuovo anno sociale – ingresso libero – cumbidu (rinfresco)
I temi dedicati alla Natura hanno fatto spesso da sfondo a Su Calendariu, che il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella offre ogni anno agli Associati e agli amici del Sodalizio. La prima edizione (1996) aveva al centro il “Falco di Eleonora”, illustrato e censito, nell’’Ottocento, da Alberto Ferrero della Marmora, con un nome che intendeva rendere omaggio alla giudichessa sarda regnante sul giudicato di Arborea. Nel XIV secolo, Eleonora aveva compilato un codice di leggi (Carta de Logu, promulgata nel 1395, in cui vietava la caccia dei falchi adulti e dei pulli, chiamati astores o falcones). Negli anni successivi, “Fiori e piante di Sardegna” (2001); “La Sardegna, Immagine e Parola tra Lingua, Natura e Cultura” (2012), con venti raffigurazioni di animali, opera di Andrea Quaregna; “Far tornare a volare le farfalle” (2013), con immagini di Lucio Bordignon, socio di Su Nuraghe, esperto di natura e di ambiente, professionalmente impegnato nel ripristino di ambienti degradati dalle attività dell’uomo; “Volare alto nei cieli, uccelli tra Piemonte e Sardegna” (2015), con immagini di Franco Lorenzini e didascalie di Lucio Bordignon; sempre a Bordignon si deve “Migrazione di animali e vegetali: funghi di Piemonte e di Sardegna” (2018); “Biellese e Sardegna, fantastico mondo di api e fiori” (2019), testi di Paolo Detoma, presidente dell’Associazione Biellese Apicoltori; “Animali impollinatori: Nuraghe Chervu, casello biellese dell’autostrada delle api” (2022), con immagini e testi di Lucio Bordignon e Paolo Detoma, ideatore della gabbia di volo che segue gli alveari – i “casiddos di Nuraghe Chervu”, realizzati in collaborazione con il Club Soroptimist di Biella, nel centesimo anniversario della loro fondazione – e accompagnatore delle visite di cittadini, apicoltori e, soprattutto, di studenti.
A scandire i mesi dell’anno 2024, saranno immagini e testi sulle libellule. Dal latino “libra”, bilancia, deriva libellula, così detta per il volo – che può toccare anche i 50 km orari – in cui le due paia di ali quasi uguali sono tenute orizzontali come i due bracci della pesa a bilanciere. Quest’anno, le didascalie sono opera di Lucio Bordignon, cui si sono aggiunti due studenti universitari: Marta Cadin e Leonardo Siddi. Insieme hanno fornito testi e foto, a completamento delle immagini di Walter Caterina, valente fotografo naturalista.
“Le libellule sono una parte importante della mia vita – dichiara Bordignon. Passai la mia infanzia in un paesino di cento anime del Mortigliengo. In quegli anni non c’era internet e tanto meno la play station; a mala pena c’erano un paio di canali in tv. Il nostro divertimento principale era giocare all’aperto, nei prati, nei boschi, rincorrere le rane rosse di montagna, appena uscite dal letargo, ascoltare gli uccelli in primavera, andare a funghi in autunno. In estate, invece, ci si dedicava alla “caccia” delle libellule. Negli Anni Sessanta, in luglio e agosto, la collina biellese veniva invasa da milioni di libellule provenienti dalla pianura. Verso la fine del decennio successivo, negli Anni Settanta, le libellule, purtroppo, scomparvero dalle mie zone lasciando in me una tristezza molto grande, un vuoto. Quando, per motivi professionali, mi fu possibile lavorare col Gruppo Minerali Industriali alla ricostruzione di ambienti naturali in Piemonte e in Sardegna nelle loro ex-miniere a cielo aperto, pensai alle libellule. Proprio grazie al sostegno logistico e finanziario del Gruppo, abbiamo creato nuovi habitat acquatici dove le libellule possono riprodursi e prosperare”.
Per Martina e Leonardo, che hanno scelto un percorso universitario legato a discipline naturalistiche, “studiare le popolazioni di libellule significa comprendere i cambiamenti ambientali che il nostro territorio ha affrontato negli ultimi decenni. Molte specie stanno subendo un declino causato, in maniera più o meno diretta, dalla gestione “umana” degli ambienti. Serve comprendere i motivi di questa tendenza in modo da attuare efficaci misure di salvaguardia. Il nostro interesse verso le libellule nasce dai loro colori vivaci, dal perfetto controllo del volo e dalla consapevolezza della loro fragilità. Per aiutarle concretamente – concludono i due studenti – è necessario studiarle per poterle proteggere: e questa è la nostra priorità”.
A Roberto Perinu è stato affidato il lavoro certosino di revisione dei testi, a Grazia Saiu quello di correzione delle bozze; di Gianni Cilloco è la ricerca delle feste apostoliche romane unitamente a quelle cristiano – ortodosse, giudaiche, islamiche, induiste, cinesi, zoroastriane ed altre associate al ciclo del sole, al cadere della luna e all’apparire delle costellazioni nel cielo; di Alessandro Sanna è la ricerca storica, con testi campidanesi di Biagio Picciau. Come di consueto, nella seconda di copertina, un’immagine di “Nuraghe Chervu” di Samuele Osti.
In molti ci hanno donato “linu e lana” per intrecciare questa nuova tela. Siamo certi che, sfogliando le pagine di “Su Calendariu 2024”, crescerà l’interesse verso le libellule, animali stupefacenti, in grado di farci comprendere quanto sia nobile ed importante, anche per noi stessi, amare e rispettare ogni forma di creatura.
Buona lettura e Buon 2024 – XLVI di fondazione di Su Nuraghe
Battista Saiu
Melle immagini, le due copertine di Su Calendariu 2024