Giovedì 2 marzo 2023, unitamente al presidente prof. Battista Saiu, numerosi soci del Circolo Sardo “Su Nuraghe” di Biella si sono dati appuntamento presso la chiesa di San Sebastiano di Biella per una sentita celebrazione a suffragio dei propri defunti. Sulla balaustra dell’altare sono state poste alcune fotografie di familiari scomparsi che in vita hanno vissuto sereni momenti di fraterna amicizia associativa. I canti religiosi in lingua sarda delle “Voci di Su Nuraghe”, dirette dal prof. Roberto Perinu, con accompagnamento musicale della prof.ssa Valentina Foddanu, hanno creato una particolare atmosfera di raccoglimento.
La Santa liturgia è stata celebrata dal padre guardiano Costantino Gavitskiy, francescano originario di Žytomyr (Ucraina occidentale), il quale ha condiviso il sentimento di chi vive lontano dalla propria terra nativa, e nel suo caso aggravato dal dolore della guerra.
Dalla pagina del Vangelo di Matteo è venuto il messaggio di Cristo ad operare nel bene con fiducia: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”. È stato ricordato che nella preghiera ci si avvicina con fede cristiana alle anime dei nostri defunti e un giorno ci ritroveremo nella luce divina.
Così come in apertura, anche in chiusura della messa padre Costantino ha voluto utilizzare la lingua sarda con il segno della Croce e con la benedizione finale in “Limba”. La celebrazione è quindi terminata con il toccante canto dell’Hymnu sardu nationale, scritto da Vittorio Angius (deputato al Parlamento Subalpino) e musicato da Giovanni Gonella, che fu Inno nazionale del periodo sabaudo del Regno di Sardegna e del Regno d’Italia dal 1844 al 1946, quindi sostituito con la caduta della monarchia e la proclamazione della Repubblica Italiana dal Canto degli Italiani, scritto da Goffredo Mameli (Sardo ogliastrino, originario di Lanusei) e musicato da Michele Novaro. Alla Santa messa hanno presenziato il socio dott. Dino Gentile, già sindaco di Biella, e il generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri, Antonio Rizzi, di origini biellesi, già capitano comandante della Compagnia di Alghero.
Atanasio De Lavra
Nell’immagine, Biella, basilica di San Sebastiano, monumento ad Alberto Ferrero della Marmora