In occasione dell’inaugurazione della nuova lapide dedicata al partigiano Salvatore Solinas, prevista per venerdì 21 aprile alle ore 11, nei pressi del cimitero di Tavigliano, l’ANPI Sezione “P. Lanati” Vallecervo e il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” hanno dato alle stampe un libriccino di 32 pagine intitolato “Salvatore Solinas – figlio di Sardegna primo martire combattente in Valle Cervo”. Le prime copie saranno disponibili già durate l’evento, a cui parteciperanno i ragazzi delle scuole del paese portando un fiore.
La pubblicazione raccoglie le poche notizie reperibili sulla vita del giovane partigiano, di origini sarde, nato a Ivrea nel 1924 e salito al Bocchetto Sessera all’indomani dell’otto settembre 1943 per combattere nelle formazioni garibaldine. Ma ricostruisce con una certa precisione quali furono le circostanze della sua tragica morte a 19 anni, e il contesto in cui avvenne. Solinas, “Cuffia”, per i Partigiani, cadde a Tavigliano colpito da una raffica di mitra sparata da un reparto tedesco, mentre con altri tre compagni era intento a una corvée di approvvigionamento.
Battista Saiu, presidente di “Su Nuraghe”, introduce il lavoro tracciando il quadro generale e sottolineando come il tricolore italiano sia il filo conduttore che unisce le tre guerre di Indipendenza alla Prima e alla Seconda guerra Mondiale, fino a quella di Liberazione.
La vicenda viene inserita nella cornice della lotta partigiana grazie al contributo di Luciano Guala, vicepresidente del Comitato ANPI provinciale, che racconta anche come nacquero le prime formazioni partigiane nel Biellese.
Riccardo Pozzo, appassionato di storia locale, ricostruisce i fatti facendo parlare tra loro fonti diverse: documenti inediti messi a disposizione dall’ANPI, testimonianze d’archivio, brani scelti dall’ampia letteratura sul partigianato del territorio, informazioni fornite dalla famiglia Modolo Solinas.
Lo storico Diego Presa, già vicesindaco di Biella per un quarto di secolo, rievoca infine interessanti notizie circa la presenza di combattenti australiani, africani e neozelandesi tra le file dei partigiani, alcuni morti in combattimento e ricordati nelle lapidi affisse al cimitero e sul Municipio di Tavigliano. I loro nomi sono scolpiti accanto a quello di Solinas e degli altri martiri italiani Caduti in quel Comune.
Si tratta dunque di un interessante tentativo di leggere un episodio drammatico di storia locale, attraverso la lente dell’emigrazione sarda, nel solco dei valori fondanti della Repubblica e della Costituzione, nate dalla Resistenza.
La ricerca è stata possibile anche grazie alla collaborazione del Circolo Culturale Sardo “Sa Rundine” di Bollengo – Ivrea.
Michele Careddu
Nell’immagine, libretto che verrà donato ai presenti durante la cerimonia di venerdì 21 aprile a Tavigliano alle ore 11:00