Concerto a Biella con i “Tribeba” al suono di scacciapensieri sardi e piemontesi

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Biella, sabato 15 giugno, piazza del Monte, ore 16:00 esposizioni e dimostrazioni di Luca Boggio, Ignazio e Pier Paolo Piredda, artigiani sardi e biellesi produttori di scacciapensieri – ore 21:00 concerto del trio “Tribeba”(Alessandro Zolt – Guido Antoniotti – Massimo Losito) a sonu de trunfa/al suono della ribeba/al suono dello scacciapensieri”. Ingresso libero

Nato come supporto sonoro dimostrativo occasionale nelle presentazioni del volume di Alessandro Zolt e Alberto Lovatto, La Ribeba in Valsesia“, il progetto si è evoluto fino a dar forma ad un vero e proprio concerto e alla autoproduzione di un EP contenente cinque brani.

Concerto dove lo strumento fondamentale utilizzato è la ribeba (o ribèbba a seconda della variante linguistica valsesiana), nome piemontese dello scacciapensieri, sa trunfa, in sardo. Gli arrangiamenti dei brani sono caratterizzati dal suono di una o più ribebe utilizzate singolarmente o simultaneamente, insieme a voci e strumenti popolari quali flauto, fisarmonica ed altri costruiti con materiali di recupero o ricavati da oggetti di uso quotidiano.

Per la festa sarda di Biella verrà proposto un mix di brani tradizionali strumentali e cantati dell’Arco Alpino (courente, polke, valzer, scottish, rigaudon), unitamente a brani di propria composizione ispirati sempre dalla tradizione.

Lo scacciapensieri è classificato come idiofono a pizzico, diffuso in tutto il mondo, certamente tra i più antichi. È costituito da una lamella vibrante, azionata con il polpastrello, e da un telaio, che viene appoggiato sui denti semiaperti.

La sua area di diffusione tradizionale è l’Eurasia e parte dell’Oceania; in America e in Africa è giunto attraverso le migrazioni e il commercio.

Conosciuto in Europa durante il Medioevo, diventa oggetto prodotto e commerciato in grandi numeri da fabbri di villaggio, calderai ambulanti, fino a vere e proprie industrie. Una di queste era presente in Valsesia, nel Piemonte Nord-orientale, tra l’inizio del XVI secolo (il primo documento che ne attesta la presenza è del 1524) e la fine del XIX e coinvolgeva numerose frazioni della valle, soprattutto nei comuni di Riva Valdobbia e Mollia. La produzione annuale poteva raggiungere e superare il milione e mezzo di strumenti e lo smercio riguardava non solo l’Europa, ma anche l’America. L’ultimo fabbro di ribebe morirà di vecchiaia agli inizi del XX secolo, senza più trasmetterne la manifattura tradizionale.

In Piemonte, lo scacciapensieri veniva utilizzato fino alla metà del XX secolo per accompagnare danze e canto, oppure, come suggerisce il nome italiano, per suonare in solitaria intimità. Interessanti sono le custodie per proteggere e trasportare lo strumento, perlopiù in legno riccamente decorate.

In Austria, più precisamente nel villaggio di Molln, è ancora oggi attiva una produzione quasi solo industriale, antica quasi come quella valsesiana (i primi documenti risalgono al XVII secolo), che fornisce strumenti di discreta qualità venduti nei negozi di musica.

Se nel resto del Nord della penisola lo scacciapensieri è scomparso, è ancora oggi molto diffuso in Campania, Sicilia e Sardegna, dove è possibile trovare numerosi suonatori e fabbri che ne producono.

In Piemonte, è attivo nel biellese il giovane fabbro Luca Boggio, presente dalle ore 16:00 in piazza del Monte alla Festa sarda, costruttore di strumenti di sua concezione, che si rifanno agli antichi modelli valsesiani.

Dalla costa orientale sarda, Dorgali ed Orosei, saranno presenti a Biella anche i fratelli Ignazio e Pier Palo Piredda, fabbri artigiani e maestri musicisti, per presentare ed esporre gli scacciapensieri da loro prodotti.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine, il trio Tribeba (Alessandro Zolt – Guido Antoniotti – Massimo Losito)

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