Il Museo delle Migrazioni inaugura a Pettinengo l’Anno europeo delle radici: nuovi allestimenti e concerto con “Mau Ritm & Gius”

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Domenica 2 giugno 2024, alle ore 15:00, prima giornata di apertura estiva del Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, in via Fiume, 12, a Pettinengo.

Le esposizioni sono allestite nella casa-museo appartenuta a Gastone Mazzia Piciot. La famiglia biellese emigrata in Francia ha voluto donare, attraverso il Circolo Culturale Sardo di Biella, la casa padronale alla Sardegna, affinché venissero valorizzate le storie di tante migrazioni con al centro quelle di Sardi e di Piemontesi.

Unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma in capo al Patrimonio e al Demanio isolano, nell’edizione 2024 il Museo presenta una campionatura di scacciapensieri, proveniente da diverse parti del mondo, realizzati in metallo (ferro e ottone) e in bambù, universalmente conosciuti come “arpa degli Ebrei o arpa degli Zingari”. Declinato in 1200 diversi nomi, il piccolo strumento tascabile parla di migrazioni, come gli oltre 50.000 che ogni anno venivano prodotti in Valsesia a cavallo tra Otto e Novecento, inviati attraverso il porto di Genova ai conterranei emigrati oltre oceano.

Tra le sue diverse collezioni, il Museo accoglie minerali isolani e di tutto il mondo; animali impagliati, oggetto di una tesi di Laurea in Scienze Naturali discussa all’Università degli Studi di Torino, lo scorso mese di aprile, dal dott. Luca Verdina. Argomenti che verranno trattati durante uno dei pomeriggi domenicali al Museo, tra bevande e dolci della tradizione non solo locale.

I numerosi corredi familiari e domestici custoditi parlano di lavoro, festa e quotidianità, come quelli provenienti da case di ex mondine, col una significativa scelta vestimentaria, che spazia dall’abbigliamento valligiano biellese a quello isolano.

In un conteso espositivo dove tutto emigra, anche i simboli presenti nelle marche da burro delle nostre montagne vengono universalizzati, associati alle “pintaderas”, gli stampi sardi, che, fin da epoche arcaiche, decorano il pane quotidiano e festivo.

Al centro degli allestimenti, la statua marmorea della “Madre dell’ucciso”, “Sa Mama de su mortu”, di Francesco Ciusa (Nuoro, 1883 – Cagliari,1949). Opera importante per la storia dell’arte italiana del Novecento, con la Sardegna che entra da protagonista nella cultura della Penisola oltrepassando le Alpi e gli oceani.

Dell’artista sardo, che scelse di operare in Italia, rifiutando offerte americane di lavoro, esistono copie in bronzo della statua di gesso esposta alla Biennale di Venezia del 1907, acquistata nel 1939 dalla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari. Se ne conoscono successive versioni in bronzo: la prima, su richiesta dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione, fusa subito dopo l’esposizione del 1907, si trova alla Galleria d’Arte Moderna di Roma; un’altra sembrerebbe essere stata eseguita per un museo londinese; un’altra ancora, in gesso, è esposta nella Galleria d’Arte Moderna di Palermo. Copia in gesso anche al “Museo Ciusa”, di Nuoro, città natale dell’artista.
L’opera marmorea esposta a Pettinengo venne acquistata dal conte Vittorio Buratti nel 1942, direttamente dalla Galleria d’Arte di Paolo Triscornia di Ferdinando di Carrara per arredare la sontuosa villa La Malpenga di Vigliano Biellese e, da allora, custodita nel Biellese.

Il piccolo Museo di Pettinengo offre gratuitamente a turisti, studiosi ed amanti dell’arte Italiana del Novecento un’occasione in più per venire a visitare una terra tutta da scoprire.

Non solo: a Pettinengo, sono presenti altri due musei visitabili gratuitamente tutte le domeniche d’estate: il “Museo dell’Infanzia”,gestito dall’Associazione “Piccola Fata”, e il “MUSA – Museo degli acquasantini e della sacralità dell’acqua”, realizzato grazie alla sinergia attivata tra il DocBi – Centro Studi Biellesi, l’Amministrazione comunale e le associazioni di Pettinengo.

Il prossimo 2 giugno, giornata inaugurale con “Mau Ritm & Gius”, Mauro e Giuseppe, due artisti locali che donano la loro arte, con un repertorio di brani “che piacciono ad entrambi, senza seguire un genere musicale specifico”.

Mauro canta e suona la chitarra, a volte percuotendone la cassa per dare ritmo alla musica. Giuseppe canta e suona la chitarra, il banjo ed il bouzouki irlandese.

Tutte le domeniche estive – dalle ore 15:00 alle ore 18:30 – il Museo delle Migrazioni inserito nella Rete Museale Biellese è sempre visitabile con guida turistica. Ingresso libero e gratuito.

Info e contatti, Idillio: 334 345 2685

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine, Museo delle migrazioni, Mauro Zanella, preparazione di nuovi allestimenti

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