Palme “filadas” di “Su Nuraghe” per la Pasqua biellese

descrizioneSono state recise a ridosso di domenica 10 marzo 2024, detta di “laetare”, le palme che saranno “filadas”, intrecciate, per essere portate in chiesa la domenica che precede la maggiore festività cristiana.

Seguendo antichi schemi compositivi, le giovani lacinie, fatte imbiondire, recise e divenute flessibili, sono pronte alla lavorazione grazie alle mani esperte del Maestro intrecciatore sanremese Federico Scannella: diverranno pizzi, arabeschi, effimere filigrane vegetali. All’inizio delle lavorazioni più complesse, per risvegliare dalla memoria le diverse tipologie compositive, si realizzano piccole palme con disegni diversi, tra cui quello “a tostoine”, a tartaruga. La forma riproduce il carapace, la corazza del rettile, il cui significato riposto rimanda alle acque primordiali, alla creazione, alla Madre Terra; antico simbolo di immortalità, fecondità e rigenerazione correlato alla luna giudaica, piena ciclicamente ingravidata dal sole. Secondo i dettami niceni, la lune determina la data del sacrificio dell’Agnello pasquale, la domenica successiva all’equinozio di primavera, quando il sommo lume entra nella costellazione dell’Ariete, primo simbolo dello zodiaco.

Con l’avvicinarsi della domenica che precede quella di Resurrezione, il giovane Federico, guidando le mani del figlio Gabriele di soli due anni, con papà Giovanni, mamma Nadia Lantero e il mastro intrecciatore Walter Nobile, inizierà l’impegnativo intreccio delle palme destinate ai presbiteri biellesi.

Anche quest’anno, la Comunità dei Sardi di Biella donerà al vescovo Roberto Farinella quella caratterizzata da “su siddu”, l’unica delle palme ad essere intrecciatacon una piccola sfera posta in cima alla composizione ad indicare giurisdizione. Uovo primordiale, raffigurazione di perfezione, autorità, potere, possesso: la somma di tutte le possibilità nel mondo limitato. Antichi simboli che – nelle palme alla sarda e senza interruzione di continuità – sono giunti fino a noi. Nella personalizzazione dell’effimero pastorale botanico biellese saranno presenti anche otto fiori, “campi” caratterizzanti le otto foranie, le zone pastorali che compongono la Diocesi di Biella.

Piccole opere d’arte che verranno consegnate sabato 23 marzo, alle 9:30, in vescovado.

Preceduto dal suono delle launeddas di Maurizio Caria e di Nicola Diana, un gruppo di soci di “Su Nuraghe” in abiti tradizionali percorrerà i cinquecento metri del centro cittadino per raggiungere l’episcopio, muovendo i passi dalla sede, la casa dei Sardi di via Galileo Galilei.

Fino ad esaurimento, sono disponibili piccole palme “filadas”.

Info e richieste, Anna, 347.125.7464.

Battista Saiu

Nell’immagine, le mani del piccolo Gabriele guidate a intrecciare le sue prime palme “filadas

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