Nonostante l’inclemenza del tempo, continuano a Pettinengo gli incontri serali (ore 20:15) per la recita del santo Rosario. Da quando il Circolo Culturale Sardo di Biella – in collaborazione con le Associazioni locali, enti e soci benemeriti – ha restaurato il seicentesco oratorio di canton Gurgo, durante il mese mariano l’antica perla del Barocco piemontese spalanca le porte per incontri di preghiera. Incontri alla luce del messaggio evangelico riportato da Matteo 18, 20, nella certezza che “dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”. Il tempio, intitolato ai Santi Grato d’Aosta ed Eusebio da Cagliari, ridonato alla comunità è luogo di preghiera, dove si prega in sardo e in piemontese, cercando di mettere in pratica gli insegnamenti di papa Francesco più volte esplicitati, sollecitando l’impiego della lingua materna anche nel rapporto col divino.
Nella catechesi tenuta durante l’Udienza generale di mercoledì 23 agosto 2023, il Santo Padre descrive la Vergine di Guadalupe che“appare vestita con gli abiti degli autoctoni, parla la loro lingua, accoglie e ama la cultura del luogo […] La Madonna, infatti, annuncia Dio nella lingua più adatta, cioè la lingua materna. E anche a noi la Madonna parla in lingua materna, quella che noi capiamo bene. Il Vangelo si trasmette nella lingua materna. E io vorrei dire grazie alle tante mamme e alle tante nonne che lo tramandano ai figli e ai nipoti: la fede passa con la vita, per questo le madri e le nonne sono le prime annunciatrici”.
Durante l’incontro di giovedì 23 maggio 2024, i Sardi hanno intonato alcune poste di “su Rosariu cantadu” nelle melodie di Atzara e di Belvì, alternate dalla recita in piemontese nella variante di canton Gurgo di Pettinengo. I testi, disponibili su appositi fogli di navata, hanno permesso a ciascuno di pregare sia nella propria lingua d’origine sia in quella dell’altro.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine, gruppo di preghiera a Canton Gurgo di Pettinengo.