Radici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella
UTTURÍNU log. e sassar. ‘viottolo’ di campagna, normalmente delimitato da muri a secco; ùttaru gall.; gutturinu, butturinu, utturinu, utturighinu log. Questa voce è un denominale da log. gùtturu ‘gola’; anche ‘gola di montagna’; anticamente doveva avere forma *guttulu, ed è un classico aggettivale sardiano, nientaffatto derivato dal latino (guttur ‘gola’) ma precedente e poi coevo, indi fuso con esso, provenendo dal sum. gu ‘neck’ + tul ‘well, pozzo’: gu–tul = ‘pozzo del collo’ (ossia trachea, parola veramente arcaica). Vedi bùttaru in Gallura indicante un ‘viottolo’; mentre a Ozieri e Benettutti è detto tirighinu.
L’origine sumera testè indicata non impedisce affatto d’individuare per utturinu una più arcaica base nell’eg. w3t, u3t, che significa ‘strada, via’ (l’ideogramma egizio indica una strada affiancata da cespugli, un concetto dell’alta antichità, con strade appena larghe il tanto da lasciar passare un carro a buoi). Il secondo membro –rìnu ha base nell’eg. re ‘door with two leaves’ + nu ‘to move about, walk, come, depart’. Quindi già in origine utturinu significò ‘strada per muoversi attorno al villaggio’.
Salvatore Dedola, glottologo-semitista
Nell’immagine: l’incipit, “U”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009