Quarto di nove figli, seguendo l’esempio di altri fratelli costretti, loro malgrado, a lasciare la Sardegna, alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce a Milano.
Il lavoro lo porta successivamente a Biella, dove conoscerà la conterranea Luigia (Gina) Cabras. Diventerà la sua futura moglie dalla quale avrà 2 figli, Fiorella e Stefano.
Nel 1980, si trasferisce con la famiglia a Vermogno, frazione di Zubiena. Da subito, la sua casa, immersa nel verde della Serra biellese, diventa punto di riferimento per i tanti conterranei che, qualche anno prima, avevano fondato il Circolo sardo di Biella.
Grazie alla generosa disponibilità di Efisio e della sua famiglia, i pomeriggi domenicali sempre più frequentati della grande famiglia di “Su Nuraghe”, saranno un modo di anticiparne quella che sarebbe diventata la Festa nazionale dei Sardi, “Sa Die de sa Sardigna”, promulgata nel 1993 con apposita Legge Regionale.
Rimasto vedovo, assiduo frequentatore del Circolo fino a prima della pandemia, Efisio lascia nel dolore i figli Fiorella e Stefano con la moglie Paola; la nipote Alessia, fratelli, sorelle, cognati, cognate, nipoti e parenti tutti.
Ora, dopo i funerali che hanno avuto luogo a Zubiena, il caro Efisio riposa nel cimitero urbano di Biella.
Battista Saiu
Nell’immagine, Efisio Tiddia