Radici e semantica delle parole sarde rivisitate mediante i dizionari delle lingue mediterranee (lingue semitiche, lingue classiche). Laboratorio linguistico, di storia e di cultura sarda a Biella
GAGNA sass. ‘branchia’ dei pesci. Possibile base etimologica il sum. ĝaĝ ‘to carry, trasportare’ (leggi gnagn o gagn) + a ‘acqua’. A quanto pare, in origine il “polmone” dei pesci fu chiamato ‘filtro dell’acqua’.
In ogni modo, non è chi non veda che la voce sassarese è una lieve variante di ganga, gangas log. e camp. ‘le cavità del collo sotto gli orecchi’; ‘branchie dei pesci’; (Tortolì) is gangas ‘gola’. La base etimologica di questa voce si può percepire bene soltanto analizzando il sass. jangulitti: Punì li jangulìtti (Gallura e Sassari) significa ‘strozzare, strangolare’. Pure iángula, grándula, rándula ‘ghiandola’ ha la stessa base etimologica, per quanto sia influenzata dal lat. glandula. La jangula ingrussada è l’iperplasia linfoghiandolare (S.Pasquale, Gallura). Il termine ha quindi l’omologo nel lat. glandula ‘tonsilla’, ma non ne deriva. La comune base etimologica di jangulìtti è l’akk. ḫanqu ‘strangolato’ + littu ‘sgabello’ (come dire, ‘impiccato’ col sistema dello sgabello, che gli viene sottratto); il secondo termine del composto può essere pure dall’akk. lītu(m), littu ‘potere, autorità’ (col significato, quindi, di ‘strangolato per ordine dell’autorità’); ma può essere anche l’akk. līṭu(m) ‘ostaggio’ (col significato, quindi, di ‘ostaggio strangolato’).
Parentela fono-semantica con ganga ha angáule (angaule dessa bucca) a Desulo ‘ugola’; gangáju (S. Lussùrgiu), gangággiu (Scano); gangale (Berchidda) ‘palato’: sono tre aggettivali, corruzioni da ganga, gangas; verbi: isgangagliare log. ‘ridere smoderatamente’; isgangare log., irgangare nuor., sgangái camp. ‘sgozzare’ (agnelli, capretti); ‘togliere le branchie ai pesci’.
Ganga, gangas indica anche la ‘amigdalite o tonsillite’ dell’uomo e dei suini. La voce, secondo Zonchello, sarebbe contaminazione da gangula, allotropo popolare di glandula, da cui l’it. antico gangola. A sua volta ci sarebbe contaminazione di glandula ‘ghiandola’ col greco-latino gánglion. In realtà il duale sd. gangas non è altro che una reduplicazione sumerica indicante la totalità o, secondo i casi, la pluralità: ha la base nel sum. gan ‘l’essere incinta’, reduplicato in gan–ga (> duale sd. gangas), col significato di ‘due pance gravide’, ‘due gravidanze’. Va da sé che le tre ipotesi di Pittau DCS 63 sono da scartare.
Una corruzione è anche gangulittas log. ‘singhiozzi’. Contaminazione tra tacculittas e ganga.
Salvatore Dedola, glottologo-semitista
Nell’immagine: l’incipit, “G”, in Giampaolo Mele (a cura di), Die ac Nocte. I Codici Liturgici di Oristano dal Giudicato di Arborea all’età spagnola (secoli XI-XVII), Cagliari: AMD Edizioni, 2009