Uno sguardo sul creato: Sympetrum depressiusculum (Cardinale padano)

descrizione

 

Immagini e testi di “Su Calendariu 2024” del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” ci accompagnano nello scorrere dei mesi, con sensibilità sociale e naturalistica attraverso didascalie di Lucio Bordignon e di due studenti universitari: Martina Cadin e Leonardo Siddi. Insieme hanno fornito testi e foto, a completamento delle immagini di Walter Caterina, anch’egli valente fotografo naturalista.

Il declino delle libellule.

Il Sympetrum depressiusculum (Cardinale padano) è l’emblema del declino delle libellule in Pianura Padana. Era la specie più abbondante nelle risaie novaro-vercellesi sino agli Anni Settanta. Se ne vedevano sciami immensi in pianura; parte di questi si spingevano poi nel Biellese e nell’Alto vercellese sino a raggiungere la bassa montagna, penetrando anche nelle vallate più ampie. Parliamo di numeri molto alti, di milioni di soggetti. Capra e Galletti (1978), nel loro lavoro sugli Odonati di Piemonte e Valle d’Aosta, riferiscono che, nel 1938, il Cardinale padano era stato osservato in grande quantità lungo la Valle Cervo fino a 1000-1200 metri di quota.

Il passaggio, “guardando da mezza costa il fondovalle, si poteva vedere tutto un luccicare di ali al sole”, ci fa comprendere quanto fossero abbondanti. Oggi, la popolazione italiana del Cardinale padano è talmente bassa che la si può definire specie rara e localizzata. Evidentemente, si è dimostrata vulnerabile ai cambiamenti succedutisi nella conduzione delle risaie a partire dagli Anni Settanta, passata da un diserbo manuale ad uno chimico, dall’uso di letame a quello di concimi di sintesi.  Non è presente in Sardegna.

Martina Cadin e Leonardo Siddi

Nell’immagine, Cardinale padano femmina  Sympetrum depressiusculum – foto di Leonardo Siddi

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