Nella ricorrenza del 25 aprile, una cerimonia presso il “Nuraghe Chervu” onora il legame storico tra Sardegna e Piemonte
In occasione del prossimo 25 aprile, in modo informale la Comunità sarda di Biella si riunirà presso l’area monumentale del “Nuraghe Chervu”, in corso Lago Maggiore, per rendere omaggio al contributo dei Sardi alla storia italiana. Dopo la cerimonia ufficiale della Città di Biella prevista ai giardini pubblici “Antonio Maurizio Zumaglini” il giorno precedente, l’iniziativa promossa dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” si svolgerà nel segno dell’identità e della memoria condivisa tra Sardegna e Piemonte.
Nel cuore del lastricato commemorativo – composto da circa 700 pietre provenienti da altrettanti Comuni italiani e incise con i nomi delle località e il numero dei Caduti della Prima Guerra Mondiale – si svolgerà s’arramadura, l’infiorata tradizionale sarda. Petali di fiori, foglie d’alloro, un mazzo di garofani rossi e fiori bianchi, disposti nei colori del Tricolore e della Brigata “Sassari”, verranno deposti per ricordare il sangue versato dai Sardi nelle trincee del primo conflitto mondiale. Il loro sacrificio ha contribuito in maniera decisiva al compimento del sogno risorgimentale, dall’antico Regno di Sardegna all’Unità d’Italia, fino alla nascita della Repubblica.
Dopo l’alzabandiera a cura del Nucleo di Biella dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”, intitolata al “Capitano Emilio Lussu”, una breve allocuzione richiamerà alla memoria il ruolo dei Sardi nella Resistenza biellese, rendendo omaggio ai tre Caduti combattenti nelle formazioni partigiane locali:
- Salvatore Solinas, detto Cuffia, originario di Orani (Nuoro), caduto a Tavigliano;
- Antonio Lepori, detto Sergio, carabiniere di Aggius (Sassari), caduto a Mongrando;
- Gerardo Salis, detto Palmiro, nato ad Asigliano Vercellese, trucidato nell’eccidio di Salussola.
Nel contesto dell’ottantesimo anniversario dalla fine della guerra di Liberazione, verranno letti i nomi di altri venticinque isolani che combatterono nel Biellese. Tra questi, spicca la figura dell’unica donna partigiana: Peraldo Lina, nome di battaglia Beba, originaria di Cagliari. La sua presenza nella lotta partigiana continuerà a rappresentare un simbolo potente di coraggio femminile e di impegno civile.
Di seguito, l’elenco completo dei combattenti sardi che verranno ricordati:
- Antonio Aresti, Toni (San Gavino Monreale, Cagliari)
- Giuseppe Calvia, Leone (Alghero, Sassari)
- Giovanni Cansella, Caramba (Cuglieri, Cagliari)
- Edmondo Coccoi, Cesare (Cagliari)
- Mario Congiu, Tris (Villaputzu, Cagliari)
- Walter Cossu, Ammoniaca (Cagliari)
- Antonio Cuccu, Tana (Siddi, Cagliari)
- Giuseppe Dejana, Mario (Gairo, Nuoro)
- Giovanni Delogu, Barrancelli (Giave, Sassari)
- Antonio Deriu, Pola (Orani, Nuoro)
- Dante Livesi, Sardo (Alghero)
- Edoardo Lonis, Sardo (Senorbì, Cagliari)
- Tito Marzas, Mario (Senorbì, Cagliari)
- Giovanni Maria Massaiu, Volpi (Orune, Nuoro)
- Tito Pasqualigo, Tito (Sassari)
- Lina Peraldo, Beba (Cagliari)
- Egidio Porcu, Fracassa (Villamar, Cagliari)
- Piero Pozzo, Ivan (Sassari)
- Raffaele Putzu, Caminito (Oschiri, Sassari)
- Giovanni Regaglia, Bruno (Pattada Banlisa, Sassari)
- Antonio Saba, Pace (Borore, Nuoro)
- Giuseppe Scampuddu, Sassari (Nuchis, Sassari)
- Giovanni Scarantino, Braccio (Sorso, Sassari)
- Giovanni Spano, Demo (Tempio Pausania, Sassari)
- Antonio Zedda, Otello (Isili, Nuoro)
La cerimonia intende rinnovare – attraverso il linguaggio dei fiori e la solennità dei nomi – il profondo legame tra Sardegna e Piemonte, custodendo il ricordo e la gratitudine verso chi contribuì alla costruzione dell’Italia democratica. La Comunità sarda continua a coltivare questa memoria, intrecciando i riti antichi dell’identità isolana con il dovere civile della testimonianza.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine, infiorata a Nuraghe Chervu.