Il filo bianco è il percorso dei Biellesi costruttori di Unità nella politica e nella cultura: si vuole indagare come a partire dai moti del 1821 sino al 1848 e poi dal 1861 sino al 1920, diverse decine di Biellesi hanno dato il loro contributo per la definizione della Nazione e, soprattutto, come la loro partecipazione sia stata ampia pur con provenienze sociali e culturali diverse e variegate.
Biella ha dato al Risorgimento italiano i quattro fratelli generali dell’antica famiglia La Marmora: Carlo Emanuele, fondatore delle Guardie del Re di Sardegna, divenute poi i Corazzieri della Repubblica Italiana; Alfonso, ideatore delle Batterie a cavallo, conosciute con l’affettuoso appellativo dialettale piemontese di «Voloire», cioè volanti; Alessandro, fondatore dei Bersaglieri e Alberto, Granatiere di Sardegna, grande amico e studioso dell’Isola sulla quale è vissuto dal 1821, abitandovi con regolarità, fino agli ultimi anni della sua vita, studiandola con metodo, amandola al pari della terra natale e pubblicando, quasi sempre a sue spese, oltre cinquanta lavori di elevato valore scientifico.
Nella Basilica di San Sebastiano, Tempio civico della Città di Biella, sono custodite le spoglie mortali dei quattro generali, tappa obbligata di continuo pellegrinaggio di devozione civica, luogo della memoria dei Sardi di Biella, da diversi lustri cuore delle celebrazioni della Festa Sarda “Sa Die de sa Sardigna”.
Giovanni Usai