Scoprire i tesori custoditi nel cuore di Sardegna

Da qualunque parte deciderete di andare troverete sempre il mare

Sabato 31 gennaio, ore 21.00 – “Su Nuraghe Film”, riprendono le lezioni di cinema per “conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore“.
Ogni incontro vedrà la partecipazione di giovani soci, sardi di seconda e di terza generazione.
Prossimo appuntamento: “Sardegna: lontano dal mare“, regia di Davide Mocci.

Nel primo semestre 2009, verrà presentato un nuovo ciclo di lezioni di cinema.
In calendario alcuni lavori di Davide Mocci, regista originario di Cagliari, apprezzato documentarista di “Geo & Geo“, la trasmissione televisiva pomeridiana di Raitre.
Davide Mocci potrebbe essere definito un esploratore etico, che documenta i particolari per mezzo della macchina da presa, con il gusto dell’originalità e l’appassionata curiosità del ricercatore.
Nei suoi lavori, sono presenti il piacere della scoperta, la tenacia della memoria e il senso di una scelta professionale connessa a uno stile di vita che è il suo. Ci sono la bellezza e la poesia dell’ambiente naturale e di quello umano che, sotto i nostri occhi, sono dati per scontati, non visti, non guardati e ancor meno osservati: il regista propone una narrazione che non si ferma alla semplice documentazione, sottolineando il valore di un luogo, la nostalgia per un mestiere, il fascino di una tradizione, il significato di una festa o insistendo sull’urgenza di salvare un bosco, una terra di cui i più ignorano la straordinaria utilità nell’economia della natura.
I documentari – uno presentato a Biella dal regista – sono un concentrato accattivante della durata di trenta minuti ciascuno; quelli che vengono proposti fanno parte di una più ampia serie di produzioni in cui viene illustrato un pezzo di Sardegna, perlopiù trascurato dagli itinerari turistici più battuti, ma che meglio di altri custodisce intatto lo spirito del popolo della grande isola. Un ritratto sincero che, tralasciando l’enfasi retorica, consegna alla memoria attività e figure di un passato che ancora resiste.
Particolarissimo il film “La Brigata “Sassari” dai campi di battaglia alle missioni di pace“, in cui sono inseriti ampi spezzoni e immagini della Grande Guerra. A presentarlo nelle sale di Su Nuraghe sarà il sociologo dott. Emilio Sulis, in concomitanza con l’istituzione a Biella della Sezione d’Arma dell’Associazione Nazionale Brigata “Sassari”. Anche in questo caso, com’è nello stile di Davide Mocci, il gusto per l’esplorazione si sposa con l’esigenza etica di custodire ambiente e memoria, affidatici entrambi con il dovere morale di consegnarli integri alle generazioni future.
Come per le altre quattro edizioni, le opere in cartellone saranno presentate da Sardi di seconda e di terza generazione, uomini e donne, giovani Soci nati lontani dall’Isola che saliranno in cattedra per presentare la loro terra, il popolo di cui sono figli.

Scheda del film

di Cristina Desogus

Sardegna: lontano dal mare“, il filmato che verrà proiettato sabato 31 gennaio 2009 nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, è il primo di una serie di documentari realizzati da Davide Mocci, pluridecorato regista sardo di fama internazionale, capace di cogliere le sfumature della nostra terra in tutte le sue sfaccettature.
In particolare, in questo film d’autore, scopriremo il cuore della Sardegna, un cuore importante che custodisce grandi tesori, vedremo come si vive alle pendici del Gennargentu, rivivremo le tradizioni, la dura vita sulle montagne ed il lento ma continuo cammino del fiume Flumendosa, sempre in grado di offrirci un paesaggio incredibile.
Sarà un tornare indietro nel tempo per ammirare i lavori artigianali che, tramandati da padre in figlio, sono giunti fino a noi, grazie alla pazienza ed alla costanza dei protagonisti.
Un viaggio affascinante, lontano dalle immagini della Sardegna che siamo soliti vedere, lontano da quelle splendide coste, ormai quasi solo turistiche, che contraddistinguono la nostra terra… Un viaggio dedicato a chi ha deciso di continuare a vivere e a tramandare le tradizioni della a scapito delle comodità, della velocità e delle facilitazioni che il nostro tempo è in grado di offrirci, sicuri che la fedeltà alla propria storia sia sinonimo di qualità.
Spesso ci troviamo a parlare delle tematiche che noi Sardi emigrati abbiamo affrontato, delle complicazioni psicologiche che abbiamo vissuto lasciando la nostra terra, situazioni che ci hanno aiutato ad essere una comunità molto unita.
È interessante provare a cambiare il punto di vista che normalmente abbiamo, andando a tastare le sensazioni di chi ha deciso di restare aggrappato al proprio territorio con tutte le difficoltà e le problematiche cui si va incontro.
Un territorio, a dire il vero, che, anche se continua a perdere i propri figli giovani, a volte è capace di conservare, altre, incapace di creare il giusto mix, inserendo nel sua realtà quel pizzico di novità, che potrebbe renderlo attraente per una popolazione che, nel corso degli ultimi anni è cambiata, e cambiata molto…
La paura è che pian piano si perda ciò che è arrivato fino a noi, privandoci di quelle creazioni che già oggi, molti di noi, possono ammirare solo più in documentari come quello che verrà proiettato nelle sale di “Su Nuraghe”: forse, non possiamo più permettercelo, perché, se si perdono le tradizioni, si perde anche una parte di noi stessi.
Esistono realtà artigianali che hanno continuato a produrre e sono riuscite a crescere grazie a internet, senza snaturare il proprio modo di operare.
Un piccolo esempio a dimostrazione di come, accostando con saggezza e attenzione tradizioni e nuove tecnologie, sia possibile mantenere viva la nostra storia.
Quanto vedremo nel documentario “Sardegna: lontano dal mare“, forse ci farà sorridere, forse ci emozionerà: in ogni caso, essendo su un’isola, da qualunque parte deciderete di andare, alla fine troverete il mare.

Buona visione!Cristina Desogus

Cristina Desogus

Nata a Biella nel 1971, all’età di un anno si trasferisce con la famiglia prima ad Alghero e poi a Porto Torres.Trascorrendo l’infanzia in Sardegna, tra campi coltivati e profumo di mare. All’età di 14 anni, ritorna in vacanza a Biella per trovare nonna Virginia e, da allora, si è ritrasferita definitivamente in Continente. Interrotti gli studi l’I.T.I.S. Quintino Sella di Biella, da vent’anni lavora nel commercio. Ama molto la musica, colleziona Swarovski, adora viaggiare, è una grande tifosa interista e un’inguaribile sognatrice, e – dice di sé – “sono testarda proprio come una sarda“.

Battista Saiu

Nella foto: Cristina Desogus

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