Accabadora, ultima madre, universalità di modelli tradizionali

Un solo personaggio per accompagnare i momenti di accesso e di uscita dalla vita: s’accabadora, l’ultima madre, levatrice vestita di bianco per aiutare a nascere e di nero nel momento del trapasso. Accenni all’antica ruota degli esposti di Biella e a quella attuale operante presso l’ospedale cittadino: in due anni quattro neonati abbandonati. Presenti facilitatori per l’elaborazione del lutto del Fondo “Edo Tempia”, il centro per la prevenzione dei tumori di Biella.

aniciniVenerdì 16 ottobre, alle ore 21, nelle sale del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe di Biella, Piero Pinna ha presentato “Accabadora“, libro di Michela Murgia.
Dopo il breve saluto di Battista Saiu, Presidente dell’Associazione dei Sardi di Biella, Biagio Picciau, Direttore della Biblioteca di Su Nuraghe, ha letto alcuni brani tratti da “Accabadora” e alcuni passi tratti dalle ultime pagine del romanzo.
Come in antiche veglie, è stato un incontro in famiglia, in un certo senso intimo, secondo usanze e modelli universali che rimandano al tepore delle stalle del Piemonte contadino o al fresco delle sere nella Sardegna assolata, seduti sull’uscio di casa, riuniti ad ascoltare e meditare.
Contos de foghile, “racconti del focolare” postmoderni, potremmo dire, per cercare di ricomporre l’infranto di una società individualista che sempre più difficilmente mette in relazione persone. Anche il primo freddo di stagione, attenuato dal soffio dei caloriferi appena avviati, ha favorito – ricreandolo – l’ambiente raccolto e sereno di amicizia solidale che caratterizza quest’angolo di Sardegna.
Magistralmente, Piero Pinna ha presentato l’opera di Michela Murgia, catturando l’attenzione del pubblico per tutto il tempo della sua esposizione. Ha parlato di fillus de anima, figli dati in adozione, comparando l’opera delle giovane scrittrice sarda con “La chimera” di Sebastiano Vassalli (Einaudi 1990), mettendo in luce l’universalità di modelli tradizionali nell’allevare gli orfani, così come nel portare a termine le fasi finali dell’esistenza umana.

Relativamente alle persone senza genitori, alcuni accenni hanno riguardato l’antica ruota degli esposti di Biella e quella nuova istituita appena due anni fa presso l’ospedale cittadino; quest’ultima ha già raccolto quattro neonati abbandonati.
Le adozioni di oggi troncano i legami con i genitori mentre, in passato, is fillus de anima tenevano vivi i rapporti con la famiglia di origine.
Un solo personaggio per accompagnare i momenti di accesso e di uscita dalla vita: s’accabadora, l’ultima madre, levatrice vestita di bianco per aiutare a nascere e di nero nel momento del trapasso.
Tra il pubblico, erano presenti alcuni facilitatori per l’elaborazione del lutto che operano presso il Fondo “Edo Tempia”, il centro per la prevenzione dei tumori di Biella, interessati ai saperi della tradizione.
Numerosi gli interventi; alcuni per confermare affermazioni presenti nel libro della Murgia; altri per fornire interessanti contributi di esperienze e di racconti tramandati oralmente; eccezionale il rimando testimoniale a uno degli attrezzi di s’accabadora: il mazzuolo di olivastro del peso di circa cinque chilogrammi. Nei casi difficili, infatti, si procedeva con la fumigazione per indurre lo stato di incoscienza, sia che si usasse il pesante mazzuolo, sia che la fine venisse decretata da un soffice cuscino.
La serata si è conclusa con su cumbidu, il rinfresco con anicini di finocchio selvatico preparati dai Soci e vino rosato di Sardegna.
Il libro “Accabadora“, in vendita nelle principali librerie di Biella, è disponibile presso la Biblioteca Su Nuraghe.

Battista Saiu

Scheda Biblioteca Su Nuraghe

a cura di Biagio Picciau

Diretta da Biagio Picciau, la Biblioteca Su Nuraghe, unica nel suo genere nel panorama culturale piemontese, è cuore del Circolo Culturale Sardo e fiore all’occhiello della Biblioteca Civica di Biella con la quale collabora.
La ristrutturazione dei locali in cui sono allocati i libri è stata finanziata con uno specifico contributo dalla Regione Piemonte ed è inserita nel Polo Bibliotecario Nazionale attraverso una apposita convenzione triennale siglata tra il Circolo Su Nuraghe e la Biblioteca Civica.
I titoli dei volumi sono inseriti in rete e consultabili attraverso il sito internet del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – http://www.internetculturale.sbn.it/.
Da dicembre 2006, abbiamo ufficialmente aperto la Biblioteca dandone notizia a tutte le altre biblioteche del Polo Bibliotecario (41 biblioteche diffuse sul territorio biellese).
La Biblioteca Su Nuraghe è sorta nell’ambito del Circolo Culturale Sardo negli anni Ottanta.
All’epoca, su ripetute richieste dei Soci, il Consiglio Direttivo deliberò l’acquisto di un centinaio di libri che vennero collocati in apposita vetrina nell’ufficio di segreteria. Col passare degli anni venne incrementata con altri acquisti, donazioni di Enti, di Soci e di amici simpatizzanti, fino ad arrivare agli attuali 4500 titoli in inventario.
Nel 2007 è entrata a far parte del SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) nell’ambito del Polo Bibliotecario Biellese quale biblioteca specializzata, forte dei suoi circa 1200 titoli di autore o di argomento sardo.
Si è iniziato il lavoro di informatizzazione; contemporaneamente la biblioteca è stata allocata nei nuovi locali ristrutturati ed è aperta a tutta la cittadinanza secondo le norme di accesso della Biblioteca Civica ma con orari particolari data la sua collocazione: martedì, venerdì e sabato dalle ore 21 alle ore 23 e, dal martedì al venerdì, dalle ore 10 alle 11,30 e dalle 16,30 alle 18 previo appuntamento telefonico (393 4941 503).


Nelle immagini: ritratto prima della distribuzione degli anicini di su cumbidu; gruppo dei partecipanti alla serata ritratti con Piero Pinna e Biagio Picciau (al centro con in mano “Accabadora”).

partecipanti alla serata

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