Venerdì 20 novembre, alle ore 21, nell’Oratorio di Sant’Eusebio, a Lessona (Biella), verrà intonato “Su Rosariu cantadu”, ospiti del parroco don Renzo Diaceri.
Per l’occasione, il cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu terrà la catechesi in “limba sarda” durante il consueto incontro con gli abitanti di Lessona e con i conterranei che risiedono nella zona di Cossato. La serata terminerà con l’immancabile cumbidu a base di dolci sardi.
Il profondo legame tra Sant’Eusebio e il culto mariano porta periodicamente i Sardi di Biella a riunirsi nei luoghi intitolati al conterraneo Eusebio per pregare nelle antiche melodie della loro terra di origine: su Rosariu cantadu.
Battista Saiu
Sant’Eusebio di Vercelli
Sant’Eusebio da Cagliari nelle parole di “Avvenire”
Il primo vescovo del Piemonte nacque in Sardegna tra la fine del III e l’inizio del IV secolo. Durante gli studi ecclesiastici a Roma si fece apprezzare da papa Giulio I che verso il 345 lo nominò vescovo di Vercelli. Qui stabilì per sé e per i suoi preti l’obbligo della vita in comune, collegando l’evangelizzazione con lo stile monastico. I vercellesi vennero conquistati dalla sua arte oratoria: non solo parlava bene, ma esprimeva ciò che sentiva dentro. Si attirò così l’ostilità degli ariani e dello stesso imperatore Costanzo che lo mandò in esilio in Asia insieme a Dionigi, vescovo di Milano e a Lucifero, vescovo di Cagliari.
Venne torturato, soffrì la fame, ma nel 362 ebbe finalmente la fortuna di ritornare a Vercelli.
Riprese l’evangelizzazione delle campagne, istituendo la diocesi di Tortona. Ma si spinse anche in Gallia, insediando un vescovo a Embrun.
La tradizione lo considera anche fondatore di due noti santuari: quello di Oropa (Biella) e di Crea (Alessandria). Nel 371 la morte lo colse nella sua città episcopale, che ne custodisce tuttora le reliquie nel Duomo.
Nell’immagine: facciata dell’Oratorio di Sant’Eusebio, Lessona (Biella).