Sabato 5 dicembre, nelle sale di via Galileo Galilei, 11, a Biella, si è tenuto l’ultimo appuntamento del 2009 di “Su Nuraghe Film“, le lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore” presentato da Andrea Sassu, sardo di terza generazione.
Di seguito, una breve nota introduttiva proposta dal docente prima della proiezione.
Battista Saiu
Sardegna, ali sulla laguna
nelle parole di Andrea Sassu
Davide Mocci è nato a Cagliari nel 1966, fin da ragazzo sviluppa una forte passione per la cinematografia, i suoi primi lavori infatti furono realizzati con una piccola cinepresa all’età di diciassette anni.
Instancabile cacciatore di immagini della sua isola, la Sardegna e di tutto il mondo, negli anni novanta inizia a collaborare con la Rai, soprattutto con la trasmissione “Geo e Geo”, il programma di natura e scienza che va in onda tutti i giorni in diretta su Rai tre. Questa trasmissione ha mandato in onda gran parte delle sue opere. Opere che sono prodotte dallo studio Master Film di Cagliari,fondato nel 1991 e diretto tutt’oggi da Davide Mocci che cura personalmente gran parte delle produzioni, il montaggio, la fotografia e la regia dei documentari. I risultati di questo studio sono ottimi al punto che oggi la Master Film rappresenta una delle maggiori case di produzione della Sardegna. Il montaggio è realizzato con una regia computerizzata, che permette di soddisfare i più severi standard tecnici richiesti dai più importanti network televisivi.
Insignito di numerosi premi per i suoi lavori e molto apprezzato nel suo ambiente Davide Mocci ha prodotto questo documentario intitolato “Sardegna ali sulla laguna” nel 1994
Come tutti noi sappiamo la Sardegna è una delle isole più grandi del mediterraneo ed è caratterizzata dalla presenza di numerosi bacini di acqua salmastra. Come si evince dal titolo il documentario tratta delle lagune sarde e delle specie animali e vegetali che vivono in quest’ambiente.
Queste lagune non sono altro che un bacino costiero separato dal mare; proprio il mare, infatti, con il suo moto ondoso deposita piccoli sedimenti verso la costa. Dopo qualche tempo questi sedimenti formano una sorta di sbarramento litorale, favorendo la formazione di paludi salmastre.
Di particolare interesse e colonna portante del documentario è la quantità di esseri viventi, animali e vegetali che questo ambiente riesce ad ospitare che nel loro insieme vanno a formare quello che Davide Mocci chiama “comunità biologica”.
Anche l’uomo secondo il regista è parte attiva di questa comunità, perché se da una parte sfrutta le risorse ittiche della laguna dall’altra ha numerosi animali che si cibano di tali risorse.
Le immagini girate nei suggestivi ambienti lagunari dell’isola evidenziano appunto la preziosa e ricca fauna presente nella nostra Isola; si possono trovare numerose anatidi nelle zone paludose di Santa Gilla, i cormorani nell’oristanese, gli aironi nel cagliaritano, ma anche pesci, tartarughe e crostacei.
È da sottolineare che la laguna è un territorio delicato. L’equilibrio biologico rischia infatti di rompersi se l’uomo modifica le caratteristiche fisiche del luogo.
È proprio per questo che la salvaguardia di queste zone umide è garantita dal Corpo Forestale della Regione Autonoma della Sardegna, molti volontari dalla nascita di zone protette e parchi naturali: questo perché le lagune sono un patrimonio comune da preservare sia per le specie animali e vegetali che vi vivono, sia per noi umani che ne traiamo benefici sfruttando le risorse ittiche, ma, soprattutto, per lo spettacolo naturale che ci offrono.
Nelle immagini: Andrea Sassu durante la presentazione del film; alcuni amici presenti alla serata ritratti con Andrea e i genitori.