Dalla Sardegna sono arrivati ad Ardesio, in provincia di Bergamo, sos Mamuthones e sos Issohadores di Mamoiada (Nu) per dar man forte alle Genti alpine per cacciar via gennaio durante la scasada del Zenerù.
Domani sfileranno con passo solenne, cadenzato e ritmato dal suono delle campane poste sopra sa garriga. I Sardi dovranno impegnarsi un po’ per ri-svegliare l’erba ancora ghiacciata, invitandola a germogliare ancora, uscire dalla terra e crescere di nuovo.
Zenerù è un rito di morte e di rinascita attestato – con altri nomi – in diverse parti dell’Europa folclorica; ad Ardesio si effettua il 31 gennaio, l’ultimo dei tre Giorni della Merla; periodo notoriamente predittivo che, con la Candelora, annuncia il definitivo allontanarsi dell’inverno.
All’imbrunire, tutti gli abitanti di Ardesio si muniscono di sonagli, campanacci o semplici pentole e barattoli, per produrre un infernale fracasso; por fine su una gran pira al freddo mese di gennaio oramai “vecchio” e finito; lasciare spazio al successivo nuovo mese della luna. Infatti, nel mondo della tradizione, la luna nuova di febbraio determina l’annata agraria e il successivo inizio dei lavori dei campi. Essa stabilisce il tempo del Carnevale e quello della Pasqua.
In Sardegna, il rito propiziatorio di rinascita e fertilità è affidato a 12 Mamuthones e 8 Issohadores ed è già iniziato la sera del 17 Gennaio attorno ai falò di Sant’Antonio Abate.
Quest’anno sulle Alpi, ai Mamutones di Sardegna si uniranno il Coro Cantà Promàn di Premana (Valsassina), il gruppo del Carnevale di Dossena (BG), i Sunà da Mars dell’Aprica e i campanari dell’Altavalseriana.
Da Biella, forse val la pena affrontare 180 km per raggiungere Ardesio.
Battista Saiu
Stamane ad Ardesio si è svolto l’interessante convegno: “Suoni e riti di cacciata dell’inverno” le feste per cacciar via l’inverno in arco alpino con il seguente programma:
- Saluto del Sindaco Giorgio Fornoni e dell’Assessore Pezzoli Francesca
- Saluto del Consigliere Regione Lombardia – Daniele Belotti
- Introduzione al convegno con presentazione dei contributi inviati da alcuni paesi alpini – Giovanni Mocchi
- “Chiamare l’erba”: analisi di una festa popolare – Roberto Valota
- Campanacci a Mesoraca in Calabria – Antonello Ricci
- Campanacci e sonagli. Tre carnevali delle Alpi – Linda Armano
- La Scasada del Zenerù nella memoria collettiva – Alunni scuole medie di Ardesio
- Gli strumenti musicali in corteccia, una tradizione primaverile – Valter Biella e Andrea Spada
- Tradizioni del carnevale e de “La casada de Mars” di Dossena – Pietro Zani
- Inventare l’autenticità: riprendere tradizioni antiche per creare sviluppo – Michela Zucca
Comunicazione “Mamutones di Sardegna” – Giannino Puggioni
Nell’immagine: i Mamutones.