Biella, alle radici cristiane europee – l’antica tecnica di preparazione e lavorazione artistica delle palme – cultura materiale, manualità e abilità artigianali, “antichi saperi” della cultura occidentale
Un mare di foglie di palma intrecciate accoglie trionfalmente Gesù al suo ingresso in Gerusalemme: è l’antichissimo modo con cui si onoravano personaggi importanti.
L’uso di intrecciare fronde e foglie di palma in elaborate composizioni è attestato fin dall’antichità per acclamare i condottieri al rientro da compagne militari e i sovrani, osannati al loro passaggio tra la folla, evento spesso coincidente con un trionfo militare.
Fin dalle origini, il cristianesimo ha sussunto, mantenuto e rielaborato questo simbolismo, il cui uso permane nel periodo pasquale, dando il nome “delle palme“, alla domenica precedente quella di Pasqua.
Per realizzare queste composizioni occorre una buona manualità che attinge ad un passato molto remoto. La tradizione della lavorazione delle palme – tramandata in Sardegna, nella Penisola, attestata sulle due sponde del Mediterraneo – si è mantenuta nel tempo, grazie al forte significato sociale delle operazioni di intreccio in vista della festa calendariale e della ricorrenza liturgica cristiana alla quale oggi è associata. Un’attività che riveste per le famiglie che lavorano il vegetale un importante momento di incontro. La preparazione per le decorazioni inizia fin dall’inverno, quando le tenere foglie di palma devono essere avvolte in sacchi di juta per farle “imbiondire” e far loro assumere la tipica colorazione albina.
A Biella, l’antica tecnica di preparazione e lavorazione artistica delle palme viene riproposta in occasione della Pasqua dal Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe tramandando manualità e abilità artigianali, “antichi saperi” della cultura occidentale, alle radici cristiane europee.