A Biella, al sorgere del sole, il Tricolore è stato issato sul pennone centrale dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. Un gesto semplice, una cerimonia informale che segna la scansione temporale, il conto alla rovescia verso i 150 anni.
Da tempo, la Comunità dei Sardi di Biella ha iniziato a celebrare l’importante prossima scadenza con conferenze e mostre; altre rassegne espositive sono in calendario unitamente a pubblicazioni, convegni, giornate di studio, momenti di riflessione.
Diverse le iniziative in programma per evidenziare lo storico passaggio dal Regno di Sardegna al Regno d’Italia, tutte all’insegna di quell’Unità difficilmente conquistata e non sempre completamente accettata e voluta.
Le sei generazioni che ci separano dai Padri fondatori non sono state ancora sufficienti per una metabolizzazione armonica delle tante specificità di chi abita la terraferma, la penisola e le isole: popolazioni diverse e non differenti, tutte di medesimo rango! Ciascuna ha rinunciato, non sempre di buon grado e con grande sofferenza, a nome e territorio, al proprio particolare nella speranza di un futuro migliore.
Molti hanno pagato col prezzo della vita.
A tutti i Caduti la Comunità dei Sardi di Biella ha voluto dedicare uno spazio reso sacro dal ricordo del loro sacrificio, accomunando fraternamente Sardi e Biellesi, nell’area monumentale di Nuraghe Chervu.
Il Tricolore nel cielo, nel giorno di questa primavera incipiente, era per loro e per tutti noi.
Battista Saiu
Nell’immagine: Biella, 17 marzo 2010, Tricolore a Nuraghe Chervu.