Caterina Moro di Olzai (Nuoro) ci ha lasciato – funerali a Biella

Caterina MoroBiella, 30 ottobre 2012 – Oggi pomeriggio si sono svolti i funerali di Caterina Moro, di 77 anni, vedova di Gioacchino Mettifogo. Ne danno il triste annuncio il figlio Albino; le sorelle Giovannina, Giuseppina, Pietrina, Barbara e Ida; i fratelli Francesco e Italo, con le rispettive famiglie; i cognati Arduino, Maria e Bruna, con le rispettive famiglie; parenti ed amici tutti.
Il rito di sepoltura è stato concelebrato da don Carlo Gariazzo, parroco del Duomo, e dai frati di San Sebastiano, padre Accursio e padre Epifanio, coadiuvati da don Luca Bertarelli, parroco di Pollone.
La bella chiesa della Santissima Trinità, che si affaccia nella centralissima via Italia, ha accolto i tanti amici biellesi e sardi di Caterina, stretti a fianco di Albimo e dei numerosi parenti, arrivati dalla Sardegna e da altre parti di Italia per portare l’estremo saluto.
Nata ad Olzai, in provincia di Nuoro, Caterina aveva lasciato l’Isola nel 1956 per venire a lavorare a Biella, prestando per quarant’anni la sua opera presso la Famiglia Motari, con fedeltà e grande dedizione.
Faceva parte di quella grande schiera di donne sarde che da sole sono partite dalla Sardegna in cerca di lavoro e di emancipazione.
Oggi, le tante ragazze di ieri erano a fianco della bara per salutare la cara amica.
Tipo solitario e riservato, ha trascorso la vita tra l’amore per l’unico figlio, la casa, la chiesa e il lavoro, frequentando assiduamente il Duomo, la Basilica di San Sebastiano e la Chiesa della Santissima Trinità, che oggi l’ha accolta per l’ultimo saluto.
Durante il rito delle esequie, le “Voci di Su Nuraghe” hanno intonato per lei il “Deus ti salvet Maria“, cantato con commozione dai presenti. Estremo atto di affetto per un’altra socia di prima generazione che ci lascia nel dolore.

Battista Saiu

5 commenti

  1. Un’altra anima del popolo del vento vola in cielo, una mia preghiera alla sua anima.
    Con affetto,
    max zaccheddu

  2. Porgo le mie sentite condoglianze al figlio, alla famiglia e alla comunità sarda tutta.

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