Immagini dell’incontro nella sezione Fotografias
Domenica 5 maggio, in piazza S. Pietro, sotto una pioggia battente, Papa Francesco ha celebrato la S. Messa per le Confraternite venute da ogni parte del mondo: naturalmente, a causa delle distanze, erano rappresentati soprattutto i paesi europei, tra cui Spagna, Portogallo, Irlanda, Polonia, Romania, Malta e, naturalmente, l’Italia, presente con tutte le sue regioni. La Confraternita della SS. Trinità e di S. Croce di Graglia ha portato a Roma, per l’occasione, un buon numero di Confratelli, unitamente ai rappresentanti delle Confraternite: N.S. d’Oropa di Biella Oropa, SS. Sacramento di Paruzzaro (NO), SS. Sacramento di Miasino (NO), un gruppo del Circolo Su Nuraghe di Biella, che sta istituendo una nuova Confraternita nell’Oratorio di S. Grato a Pettinengo, e un folto gruppo di amici provenienti dalle Parrocchie di Camburzano, Mongrando, Zubiena, Torrazzo, Sordevolo, Occhieppo, Muzzano, Vergnasco, Tronzano.
Nella giornata di sabato il gruppo ha effettuato, con l’apposito pullman scoperto, il giro di Roma Cristiana, proposto dall’Opera Pellegrinaggi di Roma, che ha supportato l’organizzazione; nel pomeriggio poi c’è stata la possibilità di visitare, a scelta, i monumenti principali, il tutto sotto uno sfolgorante sole romano. Domenica, invece, acqua a catinelle (nella migliore tradizione biellese).
Papa Francesco ha iniziato la sua omelia lodando il coraggio delle Confraternite, sia per quanto riguarda la partecipazione alla S. Messa con un tempo così inclemente, che per quanto concerne il coraggio della testimonianza pubblica della propria Fede; ha poi sottolineato l’importanza della loro azione nell’ambito della Chiesa, con una presenza che fa da tramite tra la tradizione popolare, sempre molto importante per la semplicità e l’immediatezza del messaggio, e il nuovo. In particolare ha sottolineato i tre aspetti fondamentali che non devono mai essere dimenticati: l’evangelicità, ossia la necessità di rendere la propria vita e la propria azione sempre più vicine al Vangelo, attraverso la preghiera e la liturgia; l’ecclesialità, cioè il profondo radicamento nella realtà della Chiesa locale, in comunione con i suoi Pastori; la missionarietà, ovvero la diffusione del messaggio cristiano soprattutto attraverso l’esempio, la testimonianza della propria fede, il coinvolgimento delle giovani generazioni. Ha detto tra l’altro: “Quando portate con tanta devozione i vostri Crocifissi e le effigi della Madonna, quando portate con voi ai Santuari i vostri bambini, voi state facendo un’opera missionaria di evangelizzazione. “Il Papa ha concluso poi con una esortazione che già altre volte abbiamo sentito dalla sua voce: “Siate sempre missionari dell’amore e della tenerezza di Dio! Siate missionari della misericordia di Dio!”.
La calca inverosimile, complicata dagli infiniti ombrelli che, invece di riparare, deviavano semplicemente la pioggia sulle persone vicine, ha impedito al gruppo, confinato senza possibilità di movimento lontano dalle transenne, di vedere da vicino il Papa quando ha percorso con la papamobile l’anello della piazza: pazienza! Si spera che non manchi in futuro un’occasione migliore…