Il 19 agosto si è spenta a 87 anni, a Biella, Maria Contini Sias di Silanus (Nuoro). Lascia i figli Giovanni Pietro, Chiara e Lucia, i nipoti e il fratello Salvatore. I funerali si sono svolti nella chiesa di San Cassiano di Riva. La cara salma riposa nel cimitero urbano.
Antesignana di un nutrito manipolo di ragazze che emigrano da sole, lascia la sua Sardegna nel 1946, dove era impiegata come operaia con la sorella Costantina in una piccola fabbrica laniera di Macomer (Nuoro), per trovare una sistemazione lavorativa al fidanzato Salvatore Sias, falegname nel vicino paese di Bortigali (Nuoro).
Maria aveva già lavorato a Sassari come balia di Mariotto e degli altri figli di Antonio Segni. Benvoluta e stimata da Donna Laura, ancora giovanissima viene accolta in casa del futuro Presidente della Repubblica Italiana, quasi come una figlia.
Invitata a trasferirsi in Continente da un ingegnere della ‘Bellia’, nel 1946 raggiunge Pettinengo per lavorare nella grande fabbrica biellese come rammendatrice, seguìta, poi, dai fratelli Salvatore e Costantina, e dal futuro marito, che sposa due anni dopo a Pettinengo.
La loro vita trascorre serena, nascono tre figli; il marito lavora da falegname, aprendo, poi, un laboratorio di lucidatore di mobili in via Italia; trasferiscono laboratorio e abitazione in via Monte Mucrone e, successivamente, in via Sebastiano Ferrero.
Con la malattia e la prematura morte del marito, Maria trova lavoro da infermiera alla clinica Vialarda, stimata dal personale e apprezzata dai pazienti. Nella sfortuna della vedovanza, un vecchio sogno si realizza: da giovane avrebbe voluto lavorare all’Ospedale psichiatrico di Sassari. Ma, ai tempi, la mamma non voleva che la figlia lavorasse in manicomio, a diretto contatto con i matti.
Socia di Su Nuraghe, partecipava alle attività del Circolo, in particolare al gruppo di preghiera in lingua sarda che periodicamente intona “su Rosariu cantadu“, guidato dal cappellano don Ferdinando Gallu.
Fintanto che forze e autonomia glielo hanno permesso, ha continuato a recarsi in Sardegna dai numerosi parenti, combattendo le prime avvisaglie della malattia con intensa attività sociale, frequentando la palestra più volte la settimana, nascondendo, anche ai vicini di casa, i vuoti di memoria.
Come per molti conterranei rientrati nell’Isola materna, solo ora apprendiamo, nel pieno dell’estate, la dolorosa scomparsa, preceduta pochi giorni prima, a Vallemosso, da quella della sorella Costantina.
Ora, entrambe le sorelle riposano qui, lontano dall’amata Sardegna.
Battista Saiu
A lei e a tutti i suoi famigliari le mie personali condoglianze… è vero riposa qua, ma lo spirito sia in vita che in morte è sempre stato e sarà sardo in tutto e per tutto. Un abbraccio e che “sa terra e su entu” siano lievi.