A cinque anni dalla scomparsa, conversazione con Franco Piras
Sabato 7 aprile appuntamento al Circolo
“Scusa se ti rubo qualche minuto, ma il nostro Circolo ha deciso di dedicare una serata alla memoria dell’Ing. Ermanno Strobino. E abbiamo pensato a te, cui sei stato sempre molto legato, quale relatore. Spero che tu accetti volentieri la proposta!”
Era questo, più o meno, il tenore della telefonata ricevuta alcuni mesi fa dal presidente del Circolo “Su Nuraghe”, Battista Saiu.
Posto di fronte alla prospettiva di poter ricordare pubblicamente e all’interno del Circolo l’amico Ermanno, a distanza di quasi cinque anni dalla sua scomparsa (è mancato tragicamente il 18 maggio del 1996, alla soglia dei 55 anni), ho risposto di si, con entusiasmo.
Solo qualche ora più tardi, riflettendo sulla proposta, ho avuto molti ripensamenti e tanti dubbi, tra cui il sospetto di non essere affatto in grado di sostenere un ruolo così importante e gravoso, per quanto gratificante. In fin dei conti il presidente Saiu mi chiedeva soltanto di ricordare, davanti ai soci della nostra Associazione, che mi auguro numerosi, una persona cui sono stato (e lo sono ancora, malgrado Ermanno non sia più fisicamente tra noi) molto legato per tantissimi anni. Di una persona che, con me e con moltissimi soci di Su Nuraghe, ha condiviso molti momenti di allegria e di spensieratezza, all’insegna di quello che era il “grande amore” per la Sardegna. Si perché Ermanno, ligure di origini e biellese di adozione, amava la nostra Isola come e più dei sardi.
Nell’Isola, Ermanno e i suoi cari, famigliari e amici, tornava ogni qual volta il tempo e il lavoro glielo con consentivano.
E quando non gli era possibile farlo addolciva la struggente nostalgia che l’attanagliava per la terra, i profumi e i sapori sardi, parlandone con i tanti conoscenti e amici isolani immigrati nel biellese (molti erano suoi dipendenti nell’azienda cossatese di sua proprietà, l’ex Tinval), frequentando i sardi cui era legato maggiormente, telefonando ai tantissimi amici conosciuti in Sardegna durante gli anni di insegnamento dedicati ai bambini residenti in molti piccoli e sperduti centri della Barbagia.
Per dare un senso ancora più concreto alla sua “sardità”, Ermanno non aveva esitato a far nascere uno dei suoi tre figli (Paolo, Fabrizio e Riccardo) in una clinica sarda.
Un “amore” profondo e sincero che lo aveva portato a circondarsi di molti oggetti sardi, che facevano bella mostra di se nella sua casa e nel suo ufficio, a consumare tutte le volte che gli era possibile i prodotti dell’Isola, a dare una mano concreta alla costituzione dell’Associazione dei sardi, nel lontano 1978, e alla successiva costruzione dell’attuale splendida sede del Circolo “Su Nuraghe” (grazie anche alla generosa disponibilità dell’allora sindaco di Biella, avvocato Luigi Squillario, altro grande amico della Sardegna e dei sardi, che donò in comodato quasi gratuito i locali di Via Galilei), all’organizzazione di tantissimi incontri e convegni, tra cui gli indimenticabili festeggiamenti del 1988, per il decennale del Circolo, dove si presentò orgogliosamente vestito con uno stupendo costume sardo. In quell’occasione, a Biella Fiere, davanti a quasi 5 mila persone, a Ermanno, quale presidente onorario di Su Nuraghe, venne consegnato un piccolo nuraghe in onice. Più che un regalo si trattò di un gesto di affetto e di riconoscenza, che accettò con entusiasmo, tanta commozione e persino qualche lacrima di gioia.
Ecco, detto così il compito che mi aspetta sembra davvero facile. Ma la realtà potrebbe essere decisamente diversa quella sera quando, nell’atmosfera del nostro Circolo, sicuramente impregnata di tanti ricordi, e al cospetto dei molti ospiti che interverranno, tra cui tanti soci, i famigliari e gli amici, l’emozione potrebbe anche impedirmi di essere lucido quanto basta per ricordare Ermanno quanto e come merita.
Spero di essere all’altezza, anche se non sarà facile.
Franco Piras