70° Anniversario della Liberazione, in scena il Sardo Mirko Cherchi

Locandina

12-13-14 settembre, al Lanificio “Fratelli Botto”, in via Vittorio Veneto, 2, a Miagliano (Biella), si terrà l’evento di Teatro partecipato: “Fabbrica di guerra”, di Renato d’Urtica, Andrea Coccioni, Fabio Banfo e Manuela Tamietti. Accoglienza h.19:00, vestizione: abiti da operaio del 1944. Cena: razione di guerra. Spettacolo.

Racconta la storia di un operaio biellese comunista, arrestato per propaganda contro il regime fascista. Sorvegliato speciale dal 1927, fino al 1941 che pur mantenendo «buona condotta morale e politica» e non dando «luogo a rimarchi», non diede «prove concrete di ravvedimento».
Lo spazio della fabbrica come luogo in cui rivivere per un momento l’esperienza della guerra e della fabbrica in guerra, le misere condizioni di vita, la paura, la fame, l’ingiustizia, l’oppressione, l’impossibilità di esprimersi liberamente.

Se l’altra volta ho fatto l’amico (piemontese) del Biellese beato Pier Giorgio Frassati – afferma Mirko Cherchi, responsabile del Laboratorio teatrale di Su Nuraghe – ora faccio Ercole Ozino, nato a Valle San Nicolao, protagonista della vicenda che viene raccontata nello spettacolo“.
Ozino, Ercole – Nato a Valle San Nicolao il 26 agosto 1908, ivi residente, attaccafili, comunista. Il 15 febbraio 1927 fu arrestato dai carabinieri di Bioglio: ammise di aver partecipato a riunioni clandestine e la perquisizione effettuata nella sua abitazione portò al rinvenimento di stampati di propaganda. Il comando della Compagnia dei carabinieri di Biella lo propose per l’assegnazione al confino. Denunciato anche al Tribunale speciale, con altri, e rinviato a giudizio il 7 ottobre, l’8 novembre fu condannato a sette anni, due mesi e venti giorni di reclusione, con l’applicazione del beneficio della diminuente per la minore età. Fu incarcerato ad Alghero (Ss), Finale Ligure, Alessandria.
Nel carcere sardo, il Biellese conosce alcuni dirigenti del Partito comunista e, di nascosto, attraverso libri, scritti e colloqui avvenuti eludendo la sorveglianza, si forma come attivista politico.
I dirigenti comunisti, rinchiusi al piano superiore della cella di Ozino, erano tenuti isolati dal resto dei detenuti, ma riuscivano a comunicare ugualmente e a passarsi il materiale. Pare addirittura che ci fossero delle interrogazioni da parte dei dirigenti ad alcuni ragazzi detenuti, tra cui lo stesso Ozino, per verificare che avessero “studiato” e compreso la dottrina del partito. Certo è che fu il carcere a trasformare Ozino da operaio antifascista a “colletto bianco” della lotta sindacale operaia.
Nuovamente deferito al Tribunale speciale assieme ad altri quattordici detenuti politici nelle carceri di Finale per resistenza e violenza a pubblici ufficiali e offese al duce, il 29 agosto 1932 (ordinanza n. 166) fu rinviato alla magistratura ordinaria. Il 22 dicembre il Tribunale penale di Savona lo condannò a dieci mesi e venti giorni di reclusione. Il 5 gennaio 1933 fu liberato per amnistia e tradotto nelle carceri di Vercelli. Il prefetto sollecitò disposizioni ministeriali in merito all’eventuale assegnazione al confino che era stata proposta il 28 febbraio 1927: essendo stata rifiutata l’autorizzazione a sottoporlo a tale pena, il 27 gennaio fu rilasciato. Si stabilì al paese d’origine. Nei suoi confronti venne esercitata «attiva vigilanza». Pur mantenendo «buona condotta morale e politica» e non dando «luogo a rimarchi», non diede «prove concrete di ravvedimento». Risulta ancora vigilato il 26 giugno 1941.

Salvatorica Oppes


Ricerca storica: Simonetta Vella (per il Centro di documentazione della Camera del Lavoro di Biella) e Giorgio Lozia.
Regia: Manuela Tamietti, Fabio Banfo con Fabio Banfo, Erika Borroz, Paolo Canfora, Carlo Cantone, Marco Casciola, Mirko Cherchi, Cristina Colonna, Roberta Correale, Noemi Garbo, Alessandro Germano, Franco Marassi, Massimo Negro, Silvia Ramella Pezza, Luisa Trompetto, Selene Villani, Andrea Zuliani.
In collaborazione con: Storie di Piazza, Factory24, I Nuovi Camminanti, Teatro ODS, Pro Loco di Miagliano, Voci di Donne e Donne Nuove.
Musiche: Sergio Pugnalin, Luca Bergero, Raffaele Antoniotti, Simona Colonna.
Video: Maurizio Pellegrini.
Scene, allestimenti e costumi: Laura Rossi.

Prenotazioni – http://www.contrattodellamontagna.com/#/prenotateatro. prevendita biglietti: Agenzia Scaramuzzi e Fondazione Fila. Info – http://www.contrattodellamontagna.com/#/home – Ingresso 15 Euro, ridotto giovani e sostenitori 12 Euro.

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