Con La Marmora, Sella e Besso, la Sardegna in mostra a Torino

Caricatura di Alberto La Marmora con gli strumenti da esploratore, Lit. Roberto d'Azeglio, 1826 (litografia a colori) di  Giuseppe Cominotti
Caricatura di Alberto La Marmora con gli strumenti da esploratore, Lit. Roberto d'Azeglio, 1826 (litografia a colori) di Giuseppe Cominotti.

A dicembre, a Torino, nelle sale del Museo Nazionale del Risorgimento, – Palazzo Carignano, Piazza Carlo Alberto, 8 – è stata inaugurata la Mostra: Immaginare la nazione. Saperi e rappresentazioni del territorio a Torino, 1848-1911.
La rassegna, visitabile sino al 29 marzo 2015, è stata curata da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino, curata da Paola Sereno con S. Cavicchioli; E. De Fort; P. Gentile; S. Montaldo; D. Pipitone; P. Pressenda; M. L. Sturani, con il contributo della Compagnia San Paolo di Torino.
Suddivisa in cinque sezioni, la terza, firmata da Silvia Cavicchioli, parla sardo, grazie ai cimeli provenienti da “Generazioni e Luoghi”, il Centro Studi di Palazzo La Marmora, dalla Fondazione Sella e dalla Biblioteca Civica di Biella: oggetti appartenuti a tre personaggi biellesi particolarmente legati alla Sardegna: Alberto Ferrero della Marmora, Quintino Sella e Vittorio Besso.
Alberto Ferrero della Marmora è presente nella terza sezione del percorso di visita, intitolata Conoscenza, rappresentazione e governo del territorio. Qui egli è ricordato per i suoi meriti scientifici legati alla perlustrazione e allo studio della Sardegna. La Sardegna riconoscente ama La Marmora. A lui sono dedicate principali piazze e vie anche nel più piccolo centro isolano. Anche la cima più alta del massiccio montuoso del Gennargentu, Punta La Marmora (1834 m), supera Bruncu Spina (1828 m).
Luogotenente, comandante generale dell’Isola, dedicò alla “sua” Sardegna i suoi studi, pubblicando a sue spese, in francese; alcuni tradotti in italiano dal canonico Giovanni Spano, trattano di questioni economiche, fisiche, geografiche, geologiche e sulle antichità. Importanti le cartine dell’Isola, realizzate fin dal 1826: la Sardegna viene precisamente misurata attraverso triangolazioni e calcoli trigonometrici già nel 1839.
A Torino è possibile vedere i rilievi originali di Sardinia Antiqua ab Alberto a Marmora, 1859 (carta su lucido); la Carte Routière de l’Île de Sardaigne, Turin, 1860 (litografia b/n); Gerothwohl e Tanner, Ritratto di Alberto Ferrero della Marmora da senatore, 1854 (ritratto sui banchi del Senato con la carta dell’Isola di Sardegna) e la Carta dell’Isola e Regno di Sardegna, Dedicata alla Maestà del Re Carlo Alberto Primo dal suo umilissimo e devotissimo suddito il Maggior Generale C.te Alberto Ferrero della Marmora Comandante la Regia Scuola di Marina di Genova, Membro della R. Accademia delle Scienze di Torino, già Colonnello-Ajutante-Generale nel R. Corpo di Stato Maggiore Generale Assistito dal suo Collaboratore il Cav.re d. Carlo De Candia Maggiore nel R. Corpo suddetto, Desbuissons, Piquet, Paris, 1845 (incisione).
In mostra la Caricatura di Alberto La Marmora con gli strumenti da esploratore, Lit. Roberto d’Azeglio, 1826 (litografia a colori), di Giuseppe Cominotti; il Diario manoscritto dell’esplorazione dell’isola di Sardegna (1825-1833); Telaio reticolato utilizzato da Alberto La Marmora per la composizione delle carte geografiche; Due fiaschette da viaggio appartenuta ad Alberto La Marmora.
Di Quintino Sella scienziato di fama europea, con Iglesias che vanta l’erezione del primo monumento allo statista biellese, alcuni pezzi eccezionali: l’astuccio con strumenti per lo studio delle rocce, bussola da geologo, barometro e goniometro, provenienti dalla Fondazione Sella di Biella.
In un’immagine del 1864, opera del fotografo professionista biellese Vittorio Besso, sono ritratti i partecipanti al Congresso della Società Italiana di Scienze Naturali, organizzato a Biella da Quintino Sella.

Salvatorica Oppes

2 commenti

  1. Una delle primissime serie complete fotografiche del vestiario tradizionale sardo è appunto la ” collezione Cominotti”; ne ha parlato abbondantemente Francesco Altziator (un altro grande studioso, scrittore e conoscitore della Sardegna, allo stesso modo di E. Espa) di cui sono stata allieva all’Università di Sassari.
    Mi pare, ci sia al riguardo una paginetta su internet.
    Per la cronaca, sono stata una delle prime scrittrici a vincere il Premio Altziator.

    Salude
    Giovanna Elies

  2. Molto interessante, andrò senz’altro a vederla , anche perchè appassionato di Risorgimento ed ai personaggi ad esso legati

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