Domenica 1° marzo 2015, alle ore 13, al Circolo Su Nuraghe di Biella, verrà preparato il pranzo sociale dove sarà possibile gustare un piatto tipico della tradizione agro-pastorale: “pecora sarda in umido con polenta biellese”, matrimonio di sapori tra Piemonte e Sardegna.
La carne proviene da un piccolo gregge di pecore sarde allevate nel Biellese. Due masones, minuscoli allevamenti condotti da Sardi, sono presenti ai piedi delle Alpi biellesi, a Pollone e a Candelo; entrambi a livello amatoriale. In territori a noi vicini, Crescentino e Novi Ligure, altri sono i numeri: oltre settecento le pecore sarde allevate nelle campagne di Bosco Marengo. Numeri molto superiori si registrano in Toscana, Lazio, Umbria, Marche ed Emilia Romagna, dovuti alla grande migrazione di uomini e animali, a partire dagli anni Sessanta del Novecento.
Provengono dal vasto patrimonio zoologico dell’Isola con oltre tre milioni di pecore censite, il 50% di quello nazionale. Secondo altre stime, solo quelle sarde, ammonterebbero a oltre quattro milioni cinquecentomila, su un totale nazionale di circa sei milioni di capi. Quelle presenti a Biella, “giunte in valigia” come giovani agnelle, sono pecore di seconda, terza e quarta generazione, nate lontano dall’Isola. Ottime produttrici di latte e di carne, vengono munte due volte al giorno; dai latticini si ottengono pardulas e casadinas, formagelle sarde, insidiate da maldestre imitazioni, o gli impareggiabili culurgiones, panzerotti diffusi in mille varianti in tutta l’Isola.
La ricetta sarda, fatta conoscere dai cuochi di Su Nuraghe, si ritrova come ‘specialità locale’ al pari del noto “oggi polenta e cervo”, offerto a ignari pellegrini.
Domenica prossima, lontano dalle imitazioni, sarà possibile gustare il piatto tradizionale, servito all’interno della piccola Sardegna presente a Biella. (Info Circolo: 015 34638).
Efisangelo Calaresu