Festa sarda a Biella, quattro location per Sa Die de sa Sardigna

cerimonia a Nuraghe Chervu con il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli

Si sono conclusi i due giorni organizzati a Biella dal Circolo Culturale Sardo per celebrare “Sa Die de sa Sardigna”, Festa del Popolo sardo. Quattro le location scelte: chiostro e basilica di san Sebastiano; area monumentale di Nuraghe Chervu e ristorante “Vida Loca”. Quattro luoghi che abbracciano trecento anni di storia comune, dal Regno di Sardegna di cui la basilica, tempio civico della Città di Biella, custodisce memoria nella figura di Alberto Ferrero della Marmora, fino al tempo presente.
Domenica a mezzogiorno, dopo “Sa Missa Majore”, la santa messa officiata dal cappellano di Su Nuraghe, don Ferdinando Gallu, decorata dai canti in lingua sarda, la manifestazione si è trasferita presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu.
Un breve corteo, con in testa gli alfieri e i Fucilieri di Su Nuraghe negli antichi costumi della milizia, ha percorso la rampa di accesso che porta alla costruzione megalitica eretta alle porte della città per ricordare i Caduti sardi e i Caduti biellesi della Grande Guerra.
Nel messaggio di saluto il presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, ha riassunto in tre parole i motivi della festa e della cerimonia: “celebrare, ricordare e onorare” in continuità di tempo e di intenti con le istituzioni cittadine. Omaggiati dalla presenza del Primo cittadino con fascia Tricolore, il sindaco, Marco Cavicchioli, ha voluto rendere omaggio ai giovani Caduti della Grande Guerra – oltre 500 nella sola Città di Biella – e che le pietre di Nuraghe Chervu accomunano nel ricordo a fianco dei giovani Caduti sardi.
In loro onore, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, sezione di Biella, ha innalzato il Tricolore e sono stati deposti fiori ai piedi del monumento che li ricorda, accompagnando il gesto con squilli di tromba e col canto Miserere intonato dall’antica Confraternita di Graglia, seguito dalla benedizione col grano e dalla benedizione religiosa in lingua sarda, impartita da don Ferdinando Gallu. Infine, l’inno della Brigata “Sassari”, Dimonios e le salve beneaugurali dei Fucilieri di Su Nuraghe; poi il pranzo sociale presso il ristorante “Vida Loca”.

Simmaco Cabiddu

Nell’immagine: cerimonia a Nuraghe Chervu con il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli.

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