Emigrati italiani in Francia e giovani biellesi nella Grande Guerra

Mario Menegon ritratto all'interno della chiesa di canton Gurgo

Martedì 15 settembre 2015, alle ore 20.30 – Pettinengo, oratorio di san Grato e sant’Eusebio – Nuovo appuntamento proposto da Su Nuraghe – incontro con lo studioso locale Mario Menegon. La serata chiude la rassegna espositiva “Gli emigrati italiani nella Grande Guerra, la Legione Garibaldina” – apertura: mercoledì, sabato e domenica, dalle ore 17 alle ore 19 – ingresso libero

Durante la conversazione verranno, ricordati i Pettinenghesi combattenti la guerra 1915-18. Dei 160 giovani chiamati alle armi, 45 tra morti e dispersi: uno su tre non fece più ritorno a casa. Doloroso ricordo trasmesso ai posteri dal “soldato di vedetta”, il monumento inaugurato il 25 luglio 1926 dal principe Umberto di Savoia: sulla pietra riporta i nomi scolpiti nel cuore.
Verranno rammentate sofferenze e privazioni dei giovani chiamati alla guerra, la prima, sanguinosissima, “detta moderna” per la sofisticata tecnologia degli armamenti impiegati.
Verranno chiamati alla memoria figure ormai obliate della comunità locale, come il carismatico Mario dlà Tin-a, detto Manbo, picapietre e il teatrante Pierino; don Fassoletto, medaglia d’argento al Valor militare che sarà insegnante di latino del noto presentatore Mike Buongiorno (così bravo in TV… ma, a scuola – diceva – nessuna voglia di studiare… un asino!); l’aviatore pluridecorato Arrigo Bellia, insignito di due medaglie, una d’argento ed una di bronzo; Giuseppe Miniggio, gerente la Casa di Risparmio, medaglia di bronzo e poi al savatin, Romeo Musso; il sottotenente Vitale Chiappa, caduto a 20 anni, medaglia d’argento e tanti, tanti altri).
Di questo immane sacrificio, rimangono i segni anche nella toponomastica locale: via XXIV Maggio, piazza della Vittoria, via Fiume e via Duca d’Aosta, generale comandante la III Armata sul Carso, la stessa strada in cui sorge l’antica chiesa dove si terrà l’incontro con Mario Menegon.
Una miscellanea curiosa “di come cento anni fa per l’Italia si viveva e dove, con estrema facilità, si moriva”.

Salvatorica Oppes

Nell’immagine: Mario Menegon ritratto all’interno della chiesa di canton Gurgo

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