Sabato 10 ottobre, alle ore 21, nelle accoglienti sale del Punto Cagliari in via Galileo Galilei 11, appuntamento con Su Nuraghe Film, lezioni di cinema “per conoscere la Sardegna attraverso il film d’autore”. Maura Farris presenta L’Isola che danza, per la regia di Davide Mocci – Ingresso libero.
In Sardegna la natura si esprime con toni accesi e ritmati, come in una danza.
Le acque tumultuose dei torrenti, pacifiche dei laghi e immote delle lagune, si agitano quando raggiungono il mare e si mescolano con il Mediterraneo.
Qui è più facile accompagnare con lo sguardo il sole che si tuffa veloce fino a scomparire all’orizzonte.
Ma la natura danza anche nel cuore dell’isola, negli angoli più segreti del Gennargentu, dove cavalli, mufloni, cinghiali e tanti altri animali selvatici si muovono al ritmo delle stagioni, insieme alle infinite e talvolta rare fioriture dai mille colori.
Le invitanti lagune, tra le più importanti in Europa per la biodiversità che possiedono, attraggono migliaia di fenicotteri rosa che qui si riproducono insieme ad intere colonie di aironi che arrivano dall’Africa.
Queste immagini ci condurranno alla scoperta della natura sarda, la vera protagonista nellisola che danza.
Maura Farris: trasmettere ai miei figli l’amore per la Sardegna
Maura Farris è nata a Biella nel 1979 da genitori sardi: Giusto di Ussana, un piccolo centro di circa 4000 abitanti a qualche chilometro da Cagliari e Rosalba Melis di Villasor, in pieno Campidano; emigrati in Piemonte nel 1975, appoggiandosi a una zia paterna che abitava a Brusnengo.
Sposata con Emanuele, vive a Piedicavallo con i suoi due bimbi: Sebastiano ed Edoardo.
Laureata in scienze dell’Educazione, lavora come educatrice professionale responsabile del “Campanellino”, il micronido immerso nel verde dei Giardini Zumaglini. Inoltre, con altri due amici educatori ha fatto nascere una A.P.S. Associazione di Promozione Sociale, denominata “L’AgriCultura”, tramite la quale gestisce alcuni progetti educativi sperimentali, tra cui il “Bosco dei Piccoli”, un asilo nel bosco, sperimentazione pedagogica ad alto contatto con la natura, che si ispira a modelli educativi adottati nel Nord Europa .
“I miei rapporti con la Sardegna sono assidui – afferma Maura, illuminandosi in volto – due, tre volte l’anno. Vado a trovare una nonna di 92 anni e i molti zii, e i tanti cugini e cuginetti con i quali siamo molto legati. Il mio legame con la Sardegna – continua – è molto forte; sento l’esigenza mentale e sentimentale, quasi fisica di rientrare nella terra alla quale sento di appartenere; tornare in Sardegna aiuta a ricaricarmi di energia per poter superare i lunghi e freddi inverni biellesi“. E conclude esponendo il sogno che giorno per giorno costruisce, cercando di realizzarlo: “Vorrei riuscire a trasmettere l’amore e la passione per questa terra ricca di colori, profumi ma soprattutto di ritmi ancora naturali anche ai miei figli, i quali sentono già, pur essendo piccoli, un forte attaccamento per questa terra bellissima“.
Salvatorica Oppes