Sabato 5 dicembre alle 21, al Circolo “Su Nuraghe” si è svolta la presentazione del documentario “Barumini, l’antica civiltà Nuragica”, del regista cagliaritano Davide Mocci. In 20 minuti intensi, il regista riesce a raccontare 7 millenni di storia, offrendo una panoramica stringata e affascinante.
Il complesso nuragico presente a Barumini, portato alla luce dall’archeologo Giovanni Lilliu, ci mostra che chi abitava la Sardegna ha iniziato a costruire queste opere megalitiche, tra le maggiori in Europa, grazie ai contatti con le diverse culture che nello scorrere dei secoli si sono affacciate all’Isola. Molte le particolarità di Barumni, per esempio, i quattro torrioni ai vertici del quadrilatero esattamente orientati verso i quattro punti cardinali; quello a Nord, più fresco, provvisto di pozzo-cisterna, ha restituito tracce di conservazione di derrate alimentari. Testimone maestoso e silente di conoscenze scientifiche e di geografia astronomica in possesso agli antichi Sardi, il complesso di Barumini, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, è solo uno degli oltre 7.000 (settemila) nuraghi censiti in Sardegna su un numero stimato di oltre 20.000 (ventimila), edificati su precisi modelli nell’arco di circa due millenni.
Strutture caratteristiche che, segnando il paesaggio, hanno lasciato traccia nei toponimi, come il mar Tirreno, che nel nome rimanderebbe proprio ai Sardi, il “Popolo delle Torri” che coi loro ciclopici manufatti sfidano il tempo e il silenzio assordante dei libri di storia.
Questo documentario permette di avvicinarci alla Sardegna composta sì di belle spiagge e natura selvaggia, ricca di storia e tradizioni da scoprire e di monumenti da visitare.
Greta Cogotti
Nell’immagine: partecipanti alla presentazione del film “Barumini”.