Nel pomeriggio di Domenica 10 aprile, per la prima volta nella chiesa di San Grato d’Aosta e Sant’Eusebio da Cagliari di Canton Gurgo di Pettinengo, è stato amministrato il battesimo a due bambini di sette e di nove anni, Emanuele e Valentina, Figli di Vladimiro Cau e di Teresa Tore.
Al centro del rito, la vasca lustrale ricavata da un’antica pietra di basalto, legittimamente posseduta, proveniente dalla Sardegna, appositamente donata dai pastori di Abbasanta alla Comunità dei Sardi di Biella. A fianco, la riproduzione in scala del “Battesimo di Gesù”, opera di grandi dimensioni (15 metri quadrati di superficie dipinta), realizzata nel 1998 del pittore biellese Flavio Ferrari su richiesta del canonico don Giovanni Saino, trasferito dal Santuario di Oropa a quello in Valle Cervo. Il pittore, presente a Pettinengo, ha voluto firmare la copia di suo pugno.
Don Ferdinando Gallu, cappellano di Su Nuraghe, nell’illustrare le varie fasi della cerimonia, ha spiegato il significato dell’acqua, degli oli santi ed anche i diversi elementi che formano il cero pasquale. Oltre alle consuete Alfa ed Omega e la data dell’anno corrente, la grossa candela si presenta dominata dalla Croce dorata, luminosa, ingemmata di azzurro e di rosso, a richiamare i colori di Sardegna, arricchita di una conchiglia identificativa del mare che circonda l’Isola e di San Giacomo Maggiore, contitolare con Santo Stefano della parrocchia di Pettinengo e di un singolare “occhio di Santa Lucia”, l’opercolo calcareo dell’Astrea rugosa, il mollusco diffuso nei fondali rocciosi del Mediterraneo, universalmente noto, fin in Estremo Oriente ed Oceania, come simbolo di vista trascendente, di conoscenza e di saggezza.
Ricevuta l’acqua battesimale, i due catecumeni hanno indossato la candida veste realizzata dalle Donne del Filet di Su Nuraghe, adornata di una coppia di bottoni in filigrana d’argento dorato, annodati di rosso, ulteriore rimando alla Terra di origine e alle sue tradizioni.
Alla cerimonia, oltre a familiari ed amici dei battezzandi, hanno partecipato gli abitanti del rione che, per l’occasione, hanno reso particolarmente accogliente l’antico oratorio, adornandolo di fiori e di piante.
Infine, prima di “su cumbidu” il rinfresco offerto nella casa paterna, copia del libro dei battesimi è stato consegnato alla famiglia Gaia perché, come antichi “Lettori” della Chiesa delle origini, lo custodiscano al pari delle Scritture.
Eulalia Galanu