Il film presentato sabato 9 aprile al Circolo Culturale Sardo di Biella documenta la festa di San Marco celebrata a Lei, in provincia di Nuoro. San Marco si festeggia il 25 aprile giorno del suo martirio, ma a Lei la festa viene ripetuta anche a settembre, a sottolineare l’importanza e la devozione per “su Santu cogoneri”, ovvero “il santo del pane”.
Per gli abitanti di Lei, ma anche dei paesi limitrofi, questo giorno è una vera e propria festa: si parte in processione dalla chiesa parrocchiale fino all’antica chiesetta campestre che sorge fuori dal paese, recitando il rosario in lingua sarda, si porta la statua del Santo e si porta il pane benedetto (sa cogone). Si canta, si prega e, infine, addirittura si dorme lì, dentro la chiesetta, tutti assieme.
Questa tradizione è antichissima, risale all’epoca precristiana ed oggi è ancora celebrata con fede e passione. In origine la processione aveva come significato l’augurio per un buon andamento dei raccolti. Nell’anno in cui San Marco coincide con il giorno di Pasqua, l’annata del raccolto potrebbe essere particolarmente scarsa (la Pasqua che si calcola in base ai cicli lunari, se cade alta significa che sono trascorse 5 lune dal 21 dicembre al 25 aprile, aspetto sfavorevole per l’agricoltura).
Da sempre, il pane è simbolo di prosperità e di ricchezza; in occasione della festa vengono preparati centinaia di piccoli pani, minuziosamente decorati, che, distribuiti tra i fedeli vengono conservati come simbolo benedetto di protezione e di buon auspicio. Fino a non molti anni fa “sa cogone” era più grande, poiché aveva anche valenza pratica: serviva a sfamare i fedeli che trascorrevano la notte presso la cappella, pregando San Marco per una buona annata agraria e un conseguente buon raccolto.
Guardando il filmato si percepisce la devozione di questi luoghi, ma, soprattutto, la gioia di vivere una festa e di parteciparvi. Colpisce la volontà di mantenere viva una tradizione, una tradizione antica tramandata con fede e portata avanti con rispetto.
A me che sono di Sordevolo ricorda un po’ la stessa passione che i sordevolesi hanno nel portare avanti e tramandare alle nuove generazioni la tradizione della Passione di Cristo. Da noi, in Continente, sono meno sentite e forse meno diffuse queste tradizioni; è bello, invece, che si tramandino antiche feste, dal significato importante in tempi antichi, e che oggi possiamo rivivere con la gioia di stare insieme portando nel cuore la nostra Fede.
Daniela Lazzarotto Axana
Nell’immagine: Lei (Nuoro), cogone, pane di san Marco.