A primo acchito sembrerebbe che il nome locale di Agosto in Sardegna si sia volatilizzato, lasciando il posto al nome latineggiante Aùstu (< Augustus) che il Senato nell’8 av. C. volle dare al mese Sextīlis (il sesto dell’anno), in onore di Cesare Ottaviano Augusto, il quale per suo conto dieci anni prima aveva indetto le Feriae Augusti ‘Ferragosto’ stabilendole al 1° di quel mese. Nel Medioevo tali feste imperiali furono trasferite dal Papato al giorno 15, allo scopo di cancellarne la memoria mediante la sostituzione con i riti di Maria Assunta.
Com’è noto, i primi calendari romani avevano 10 mesi. Inizialmente, dal 25 dicembre fino al 15 marzo non si contava il tempo, considerandolo un periodo oscuro in cui la Natura non dava frutti. Fu Numa Pompilio ad aggiungerne due (Januārius, Februārius), ma i conti con l’anno tropico non tornarono ugualmente, e col tempo fu necessario aggiungere, perlopiù ad anni alterni, un mese intercalare, il quale però portava a un anno “troppo gonfio”, con giorni in eccesso. Fu Giulio Cesare, dopo le Guerre Civili, a sistemare definitivamente quel pasticcio.
I Sardi, a quanto pare, non ebbero mai voglia di accettare il calendario dei conquistatori, ch’era molto pasticciato (come abbiamo visto), mentre in Sardegna sopravviveva la tradizione babilonese, dove i mesi erano contati alla perfezione, peraltro con estrema semplicità, sulla base delle lunazioni. Ovviamente un mese intercalare esisteva anche in Sardegna, proprio per l’esigenza di legare strettamente la conta delle lunazioni all’anno tropico. A quanto pare, il mese intercalare sardo non cadeva dopo Februārius ma esattamente a metà anno, dopo i raccolti dei mesi Làmpadas-Argiòlas, inserendosi tra la lunazione di Argiòlas e l’inizio della lunazione di Cabidanni (a metà-fine-Augustus).
Così come accaduto per altre importanti attività dell’Anno Solare, anche questo mese intercalare è stato da me rinvenuto tra i cognomi della Sardegna, i quali costituiscono un autentico tesoro antiquario che ridà luce alle parti opache della civiltà sardiana.
DERETTA è il nome di quel mese intercalare, oggi conservato in un cognome sardo che ha base etimologica nell’akk. dīru, derû ‘mese intercalare’ + ittu ‘caratteristica, natura speciale’, col significato di ‘mese intercalare X’.
Salvatore Dedola
Nell’immagine: Disco di Nebra (1600 a.C), fonte: Wikimedia Commons.