Domenica 27 novembre, a Biella, alle ore 18, nella chiesa di San Sebastiano, Santa Messa di suffragio per tutti coloro che sono morti lontano dalla terra in cui sono nati. Chi vuole, può portare la fotografia del proprio congiunto da mettere ai piedi dell’altare.
La basilica san Sebastiano, tempio civico della Città di Biella e, ancor più, il santuario eusebiano alpino di Santa Maria di Oropa, sono luoghi sacri molto cari ai Biellesi. Entrambi uniti profondamente ai Sardi e alla Sardegna da un forte filo conduttore: Oropa, attraverso sant’Eusebio da Cagliari, evangelizzatore del IV secolo, patrono del Piemonte, introduttore del culto mariano nella regione alpina affidatagli e nella nativa Cagliari; San Sebastiano, cappella di famiglia dei La Marmora, attraverso le spoglie mortali del conte Alberto Ferrero, Senatore del Regno sardo, Luogotenente e Comandante generale, dedicò la sua vita allo studio della Sardegna sotto diversi aspetti, pubblicando più di cinquanta lavori scientifici, fondamentali per i successivi studi e le moderne conoscenze dell’Isola. Riconoscenti, la punta più alta del Gennargentu porta il suo nome; a lui sono intitolate le principali piazze e le più importanti vie delle città sarde, finanche nel più piccolo paese.
Da sempre, la Comunità dei Sardi di Biella, “disterrados”, “senza terra”, si riunisce in questi luoghi in preghiera personale e collettiva in lingua materna. Domenica, invitano al suffragio per i defunti morti a Biella, nativi della città o giunti da ogni dove, abbracciando fraternamente i loro familiari.
La santa Liturgia, officiata da mons. Salvatore Pompedda, collegiale di Santa Maria di Oropa, verrà decorata dalle Voci di Su Nuraghe con canti in Limba.
Fogli di navata bilingui presenti sui banchi permetteranno una maggiore partecipazione.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine: Biella, basilica di san Sebastiano, piazzetta Alberto Ferrero della Marmora