Mercoledì scorso, le Donne del Filet si sono recate ad Oropa per consegnare la tovaglia cucita a meandro alla sarda, seguendo le tecniche dei pescatori per il canovaccio e delle donne bosane per il ricamo. La stoffa di purissimo lino proviene dalle Telerie Fratelli Graziano di Mongrando. Su questa hanno lavorato quaranta mani a formare e completare il prezioso arredo. Al centro la scritta: “Nostra Signora di Oropa pregate per noi”, sormontata da una grande “M”, lettera iniziale del nome del destinatario: Maria, Regina di Oropa, adornata da grappoli di rose e alcuni fiori più schematici che rimandano a motivi decorativi isolani.
Don Michele Berchi e don Silvano Cuffolo hanno accolto la rappresentanza di Su Nuraghe nel laboratorio dove le “Figlie di Maria” custodiscono il corredo del santuario, tenuto in perfetto ordine, sempre pronto per l’uso quotidiano.
Al centro della sala, suor Maria Antonietta, madre superiora piemontese coadiuvata da tre consorelle indiane, suor Caterina, suor Letizia, suor Marina, la conterranea suor Gabriella e suor Leonora, sarda, nata a Vercelli da padre di Gairo San’Elena (Nuoro), in Ogliastra. Un altro figlio di Sardegna che presta servizio in santuario, mons. Salvatore Pompedda, di Ozieri (Nuoro), collegiale di Oropa, impegnato nelle confessioni, non ha potuto presenziare alla consegna del manufatto: una rete lunga mille quadratini da cinque millimetri ciascuno; 50.000 maglie per realizzare cinque metri di pizzo alto 25 centimetri. Vicino all’orlo, bianco su bianco, ricamato a punto piatto a due fili, la piccola firma: “Le Donne del Filet – Su Nuraghe – 2016”.
Giovedì prossimo, 8 dicembre, Festa dell’Immacolata, alle ore 16.30, le Donne del Filet parteciperanno alla Messa officiata dal Rettore che celebrerà sulla tovaglia frutto delle loro fatiche.
Eulalia Galanu
Nell’immagine: il Rettore don Michele Berchi e la Madre superiora, suor Maria Antonietta, accolgono ad Oropa le Donne del Filet