Sabato 11 febbraio 2017, alle ore 20, il Carnevale del Circolo Su Nuraghe entra nel vivo con la Gran favata, piatto ricco della cucina povera contadina. Appuntamento tradizionale della cultura europea che si ripete ai piedi delle Alpi, tramandato dalla numerosa comunità isolana di Biella. La favata sarda sarebbe il controcanto culinario alle “moderne” fagiolate biellesi che affonda le sue origine nella notte dei tempi.
A partire dal XVI secolo i fagioli sostituiscono le fave. Originari dell’America meridionale, dopo la scoperta del nuovo mondo, i fagioli vennero introdotti in Europa da Spagnoli e Portoghesi. Greci e Romani, infatti, conoscevano solo i piccoli fagioli dall’occhio originari dell’Asia e dell’Africa. Le fave erano l’ingrediente di tutto rispetto presente nella cucina domestica e in quella rituale, associata al rinascere della natura e al culto dei morti. Sostituite dai fagioli nella pregiata varietà detta di Saluggia, le fave permangono a Biella solo in alcuni modi di dire. Anche quest’anno, però, sarà ancora possibile gustarle dal vivo. Su Nuraghe le riproporrà in una delle mille varianti tramandate di madre in figlia.
A fine cena, verranno serviti anche i golosi dolci del Carnevale isolano: cattas, zippulas e para frittus.
Info e prenotazioni fino ad esaurimento posti: 01534638.
Giovanni Usai
Nell’immagine: cucinieri di Su Nuraghe, preparazione delle verdure per la favata (archivio)