Il numero di ottobre 2017 del trimestrale Rivista Biellese festeggia i vent’anni di vita del periodico: una durata che ha battuto ogni precedente record per pubblicazioni del genere in provincia di Biella. Esso contiene, tra gli altri, un articolo di Carlo Gavazzi dal titolo “Un ponte con sa Sardigna”, che ripercorre a grandi linee la storia e le innumerevoli realizzazioni di Su Nuraghe, focalizzandosi in particolare sulle origini (e sulla figura di Annamaria Cuccuru ad esse legata), sulla sede di Biella, sul nuraghe Chervu nonché sul Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo, che, a detta dell’autore, “si distingue per la chiarezza espositiva, il rigore e l’interesse dei materiali presentati”.
L’articolo contiene poi, in un excursus, singolari ricordi sardi dell’autore e della sua famiglia, coinvolti, nell’isola, nella disastrosa alluvione del 1951, e conclude notando come la carta vincente, l’asso nella manica di Su Nuraghe rispetto ad altre associazioni culturali (nonché rispetto ad altri circoli sardi sul continente) sia il continuo, profondo coinvolgimento del Biellese e dei Biellesi, la capacità di valorizzare l’identità e la cultura sarde presenti a Biella coniugandole strettamente all’identità e alla cultura locali: come recita il titolo (che è opera del direttore della rivista Mauro Lampo), Su Nuraghe non è un’isola bensì un ponte.
Il testo, di otto pagine, è corredato da sei foto in bianco e nero. La Rivista Biellese è venduta in edicola al prezzo di sei Euro.
Salvatorica Oppes