Nuraghe Chervu: istituzioni e 1.000 bambini alla Festa degli Alberi

Biella, Nuraghe Chervu, V Festa degli Alberi

Immagini della Festaimmagini dei preparativiimmagini degli elaboratibambini recitano poesie

La V edizione della Festa degli Alberi si è svolta a Biella sotto un cielo sereno con protagonisti i bambini: hanno messo a dimora piantine per i nuovi nati (220 tra ginepro, cisto, erica, mirto e corbezzolo), donate dell’Agenzia Forestale “Forestas”, vivaio di Oristano della Regione Autonoma della Sardegna, incrementando il giardino mediterraneo che sorge alle porte della Città.
Giovanissimi studenti di Scuola media, Scolari delle Elementari e fanciulli di tre, quattro e cinque anni che frequentano la Scuola dell’Infanzia sono stati accompagnati dai loro insegnanti nel percorso didattico alla scoperta della natura attraverso lo studio delle piante scandito dalle stagioni. Circa mille ragazzi hanno realizzato disegni individuali e di gruppo, scritto prose e poesie, imparato canzoni. A testimonianza del loro impegno, molti elaborati sono stati esposti tra i lecci dell’area monumentale di Nuraghe Chervu, mentre alcuni di loro si alternavano ai microfoni recitando filastrocche e preghiere, intonando melodie inneggianti alla natura.
Al loro fianco, genitori e insegnanti dell’Istituto Comprensivo “San Francesco d’Assisi” di Biella, “La scuola che unisce la tradizione al futuro”, diretto dal preside Dino Gentile. Le istituzioni erano rappresentate della Città di Biella con Valeria Varnero, assessore Parchi e Giardini e Teresa Barresi, dell’Istruzione. Ha portato il saluto anche il presidente della Provincia di Biella, Emanuele Ramella Pralungo.
Sulle note della Banda musicale “Filarmonica Cossatese” si è svolto il rito dell’alzabandiera rendendo onore ai Caduti sardi e ai Caduti biellesi della Grande Guerra. Sui pennoni, Carabinieri della Compagnia di Biella e soldati in congedo hanno issato il Tricolore, la bandiera di Sardegna e quella del Piemonte, dell’Unione europea e della Città di Biella.
Al Canto degli Italiani, divenuto solo pochi giorni fa “Inno nazionale ufficiale”, composto da Goffredo Mameli, patriota genovese di origini sarde, ha fatto seguito l’antico “Hymnu sardu nationali” (Inno nazionale sardo), sulle cui note morirono i 600.000 giovani Caduti durante il Primo conflitto mondiale, a significare anche la continuità tra Regno di Sardegna e Regno d’Italia, divenuto Repubblica Italiana, lo Stato nel quale oggi viviamo.
Su tutti, padre Bernardo Petrov, sacerdote ucraino custode della Basilica di San Sebastiano, Tempio civico della Città di Biella, ha impartito la benedizione religiosa in lingua sarda. Nel mentre le “Donne del grano” benedicevano con semi di frumento sparsi sul capo dei nuovi nati, rivolte alle bandiere e alle pietre, poste a ricordo di quei giovani che sono dovuti partire senza mai più fare ritorno. Al loro fianco le “Valëtte an Ĝipoun” negli abiti tradizionali della Valle Cervo. In apertura e chiusura della manifestazione, le salve beneaugurali dei Fucilieri di Sardegna, la cui presenza è stata annunciata anche da TGR Notiziario della Regione Piemonte.

Simmaco Cabiddu

Biella, Nuraghe Chervu, V Festa degli Alberi

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