Domenica 25 marzo ore 15.30 Biella, Nuraghe Chervu – inaugurazione dell’installazione “site-specific” dell’artista Lorenzo Gnata e performance inaugurale a cura di “Opificio dell’arte” – partecipazione libera
Cosa spinge una persona al suicidio? Cosa induce una persona ad abbandonare casa propria per raggiungere una desolata distesa di asfalto e cemento, sospesa a decine di metri da terra e solcata da sciami di auto, avvicinarsi alla ringhiera e, senza ripensamenti, lasciarsi cadere.
Questo è quello che cerca di capire Lorenzo Gnata, 20 anni, studente di Belle Arti all’Accademia Albertina di Torino, con un passato ricco di opere sempre attente ai temi sociali.
La sua personale riflessione avverrà mediante un’installazione site-specific sul tristemente noto ponte della tangenziale di Biella, intitolata “Res Humanae”. L’opera è molto semplice. Consiste nel calare e appendere al ponte cinquanta sedie in legno. La sedia è sempre stata metafora dell’uomo. Artisti come Van Gogh, ma anche psicanalisti e letterati hanno parlato della sedia come l’oggetto più rappresentativo della presenza (e dunque dell’assenza) umana.
Quante volte guardiamo con nostalgia e affetto il posto vuoto lasciato da un nostro familiare che non c’è più? Quante volte guardiamo la sua sedia vuota ripensando a lui?
L’opera cercherebbe quindi di spingere tutti ad una riflessione: a tutto c’è rimedio, tranne che alla morte; e nel momento in cui superi la ringhiera sai che presto una sedia diventerà vuota.
Simmaco Cabiddu