Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli , via Fiume, 12, Pettinengo – Visitabile tutte le domeniche – Apertura dalle ore 15, alle ore 18 – Info e su prenotazione: Idillio, 3343452685 – Ingresso libero.
L’edizione 2018 della Rete Museale Biellese apre con numeri da record: saranno 36 gli ecomusei, musei, castelli, palazzi, aree naturalistiche e altri siti d’interesse situati in 26 comuni della provincia di Biella.
Domenica 3 giugno, apre i battenti con nuovi allestimenti il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli di Pettinengo, in via Fiume, 12. Accanto alla statua in marmo della “Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa, presentata in gesso alla Biennale di Venezia nel 1907, è possibile ammirare anche la nuova sezione dedicata alla migrazione di animali, curata da Lucio Bordignon, corredata da animali imbalsamati e impagliati provenienti dalla Collezione del dott. Giovanni Rovetti: sei postazioni con altrettanti animali migranti tra Africa ed Europa, che fanno tappa in Sardegna, in Piemonte e al di là delle Alpi, fino a raggiungere e superare la Penisola scandinava.
Particolarmente interessante l’altra nuova sezione curata da Rosa Corbelletto Usai, dedicata alle migrazioni di Romanì, popolazione che al pari degli Ebrei hanno subito persecuzioni e discriminazioni che ancora oggi persistono e riaffiorano. Argomento ancora tabù, l’arrivo di Rom e Sinti in Europa risalirebbe agli albori dell’anno Mille. I documenti esposti a Pettinengo focalizzano l’attenzione su Rom confinati e internati in Sardegna a seguito delle leggi razziste italiane e sugli insediamenti oggi presenti in Piemonte. Questi ultimi sono illustrati da fotografie di Andrea Ciprelli, realizzate a Torino.
Un museo da vedere, guardare e osservare, per conoscere e riflettere su temi sensibili di grande interesse e attualità.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Museo delle Migrazioni, Lucio Bordignon illustra la sezione dedicata alla migrazione di uccelli tra Africa ed Europa