Domenica 17 giugno, presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu si è svolta la cerimonia conclusiva della XXIV edizione di Sa Die de sa Sardigna, Festa del Popolo sardo inserita nel calendario di “Estate cuore di Biella”.
La festa è iniziata venerdì 15 giugno, nella chiesa di Cossila San Giovanni, accolti da Don Paolo Boffa Sandalina per una serata inserita nell’ambito dei festeggiamenti parrocchiali: momento di incontro del Coro Burcina di Biella con il Coro polifonico Segossini di Sinnai (Cagliari) a consacrare con un nuovo gemellaggio canoro la fraterna unione di uomini di Sardegna e di Piemonte.
Sabato 16, il cuore della la festa sì è trasferito nel cinquecentesco chiostro di San Sebastiano per offrire un altro momento all’insegna di musiche alpine ed isolane, grazie ai cori Burcina e Segossini. Con loro sul palco, il gruppo folk “Istellas Lodinas”, di Lodè (Nuoro), accompagnato nelle esibizioni coreutiche dalle voci di Alessandro Magrini ed Elena Carta e dai suonatori di chitarra ed organetto diatonico, Michele Mastio e Paolo Canu.
Sotto i portici del chiostro, protetti dalla pioggia che insidiava la manifestazione, la postazione raccolta firme per “Insularità in Costituzione”: progetto di legge nazionale di iniziativa popolare – al quale Su Nuraghe aderisce attraverso la FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) – concernente il riconoscimento del grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità. Ad autenticare gli autografi, i consiglieri comunali di maggioranza, Greta Cogotti e Paolo Galuppi.
Domenica 17, la giornata ha avuto inizio con le salve beneaugurali dei “Fucilieri di Su Nuraghe” e con le melodie della Banda musicale “Filarmonica di Cossato”, schierata sul sagrato della basilica di san Sebastiano. Lo spazio prospiciente la chiesa che accoglie le spoglie mortali di Alberto Ferrero della Marmora, dedicato all’insigne biellese, è stato decorato con la deposizione di un mazzo di fiori: riconoscente ricordo dei Sardi di Biella verso il senatore del Regno di Sardegna, generale, geologo, studioso e grande amico dell’Isola.
Poi la celebrazione della Santa liturgia officiata da mons. Salvatore Pompedda di Pattada, Collegiale di Oropa, preceduta dalle note di “s’Hymnu sardu nationali”,l’inno nazionale sardo, decorata dai canti del Coro Burcina e del Coro Segossini.
Alla fine della Messa, la benedizione dello stendardo del Gruppo folk “Istellas Lodinas”, di Lodè. Benedizione e distribuzione anche del pane di Sant’Eusebio e di Nostra Signora di Oropa, corredato dall’immaginetta della “Madonna del latte” raffigurata sulle pareti dell’antico sacello eusebiano.
Infine, il trasferimento presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu. Con partenza dal piazzale della Pasticceria Brusa, ha preso le mosse un coloratissimo corteo con in testa le insegne regionali portate dall’alfiere del Circolo culturale sardo Su Nuraghe, seguito dalla banda musicale di Cossato e da una grande bandiera dei Quattro Mori sorretta da giovani adulti. A comporre la sfilata la lunga teoria di “Donne del grano” e altri alfieri in abiti tradizionali della festa con fiori da deporre ai piedi della pietra che ricorda i Caduti sardi e i Caduti biellesi. Con loro, Agenti della Polizia Penitenziaria della caserma “Alessandro Salaris” di Biella, Carabinieri del Comando Carabinieri di Biella e fanti piumati dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, Sezione di Biella: nelle loro mani il Tricolore, le bandiere di Sardegna e di Piemonte e i vessilli della Città di Biella e dell’Unione europea. Tra le autorità, erano presenti l’assessore Valeria Varnero in fascia tricolore a rappresentare il sindaco di Biella, con a fianco il neoeletto on. Andrea del Mastro delle Vedove e la senatrice emerita Nicoletta Favero; proveniente da Torino, l’on. Augusta Montaruli e, dalla Sardegna, l’on. Salvatore Deidda. Con loro, Vittorio Barazzoto, consigliere della Regione Piemonte, già sindaco di Biella. All’amministrazione civica da lui presieduta è dovuta la scelta dell’edificazione di Nuraghe Chervu, area sacra alla porte della città nella quale la manifestazione di svolge.
In coda al corteo, le insegne religiose di Santa Maria di Oropa e di Sant’Eusebio da Cagliari, con mons. Salvatore Pompedda affiancato dal presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu. Scorta d’onore, i Fucilieri di Su Nuraghe. Tra i presenti, i componenti il Coro Burcina, e il coro Segossini. Dopo l’alzabandiera – seguito da Inno italiano, deposizione di fiori, note del “Silenzio” e Inno del Piave – il coro di Sinnai ha voluto rendere omaggio ai “Figli di Sardegna e ai Biellesi Caduti”, con il canto di “Dimonios”, l’Inno della Brigata “Sassari”. Orgoglioso ricordo di quel 1° marzo 1915, quando a Sinnai venne costituito il 151° Reggimento fanteria Brigata “Sassari”, in perfetta sintonia con i Sardi di Biella che celebrano la Festa del Popolo sardo differita nel calendario di ricorrenze alla terza settimana del mese di Giugno sia per ragioni climatiche, sia per celebrare la cosiddetta “Battaglia del Solstizio” – o Seconda battaglia del Piave – del Giugno 1918, offensiva che costò 138 Caduti della “Brigata Sassari” – ad aprire la strada alla vittoria del conflitto contro l’Impero Austro-Ungarico.
Durante il momento conviviale, svoltosi presso il ristorante “Vida Loca”, l’on. Salvatore Deidda ha comunicato “il via libera” a un ordine del giorno da lui proposto, riguardante l’attivazione della Zona franca in Sardegna, dato con voto unanime della Camera dei deputati.
Al parlamentare sardo è stato chiesto un ulteriore impegno, apponendo la sua firma di adesione per “Insularità in Costituzione”, certificata dagli autenticatori Valeria Varnero e Paolo Galuppi che hanno raccolto l’adesione anche di Nicoletta Favero e di altri presenti, testimoni dell’importante promessa.
Salvatorica Oppes
Nell’immagine: Biella, Sa Die de sa Sardigna, alzabandiera a Nuraghe Chervu