Arriva da Sandigliano il manufatto in pietra locale per il completamento dell’area monumentale di Nuraghe Chervu. Il sindaco Mauro Masiero, aderendo all’iniziativa proposta dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” – accolta dall’Amministrazione di Biella e promossa dal Prefetto di Biella Annunziata Gallo – consegnerà la stele con inciso nome del comune e numero dei Caduti della Grande Guerra presso gli Uffici Parchi e Giardini dell’Assessorato di Biella diretto dall’arch. Valeria Varnero.
La fredda cifra scolpita su pietra di riuso riassume la vita di 29 giovani adulti di Sandigliano Caduti durante tre anni di guerra. Dagli studi condotti dal cap. Federico Zorio, il primo a morire risulta essere un giovane di 23 anni: Genova Tommaso Mario di Giovanni. Caporale maggiore 54° Reggimento Fanteria “Umbria”, nato il 14 novembre 1891 a Sandigliano, morto il 12 settembre 1915 sul Monte Piana per ferite riportate in combattimento. L’ultimo a cadere sui campi di battaglia è Vialardi Ottavio di Giovanni. Soldato 73° Reggimento Fanteria “Lombardia”, nato il 10 novembre 1883 a Sandigliano, morto il 2 novembre 1918 sul Monte Solarolo per ferite riportate in combattimento. Altri, a guerra oramai finita, moriranno in prigionia e negli ospedali militari per malattia e per ferite riportate in combattimento.
L’iniziativa proposta da Su Nuraghe è accreditata nel programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale. Memoria collettiva affievolita che con Nuraghe Chervu si vuole rinvigorire e tramandare.
Simmaco Cabiddu
Nell’immagine: Mauro Masiero e la pietra per Nuraghe Chervu