Nel breve filmato – in poco più di tre minuti – l’antropologo visuale Luca Ghiardo racconta in sintesi la Festa degli Alberi proposta per la VI volta dal Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, in collaborazione con la Città e le scuole di Biella.
Svoltasi presso l’area monumentale di Nuraghe Chervu, alla suggestiva manifestazione hanno partecipato ragazzi accompagnati da genitori e insegnanti. Diretto dal preside Dino Gentile, l’Istituto Comprensivo “San Francesco d’Assisi” è “scuola che unisce la tradizione al futuro”, proponendo in classe temi di grande attualità come l’impellente rispetto della natura sempre più disatteso.
Il tema dell’albero è stato sviluppato dagli studenti della Scuola secondaria di Primo grado di Piazza Martiri della Libertà attraverso un’azione scenica e coreografia con la canzone “Lo spirito degli Alberi”, di Eros Ramazzotti, a fare da colonna sonora. Applausi per gli adolescenti delle classi I,II,III della Scuola Media, coordinati dai docenti di Musica, prof.ssa Mariella Tonso e prof.ssa Cinzia Dal Colle. Scolari e fanciulli hanno recitato brani e poesie, intonando canzoni alla natura, accompagnati e diretti dagli insegnanti che operano nei quattro plessi di Scuola dell’Infanzia: “P. G. Frassati” di Cossila San Grato; “T. G. Cridis” di Piazza Cossato del Vernato; “Vigna” di via Serpentiero, quartiere Thes; “A. F. D. A. Rosmini Serbati” di via Avogadro al Piazzo e nei cinque plessi di Scuola Primaria: “T. G. Cridis” di via Marucca nel cuore del Vernato; “G. Carducci” di strada Barazzetto-Vandorno; “Ex Redentoristi” di Cossila San Giovanni; “P. Micca” di via Arnulfo in pieno Centro; “A. Negri” al Piazzo.
Le nuove generazioni sono state affiancate dalle istituzioni, rappresentate da Valeria Varnero, assessore Parchi e Giardini in fascia tricolore a rappresentare il sindaco della città e dai Carabinieri della Compagnia di Biella a issare il Tricolore.
Su tutti, padre Martino e padre Giovanni, frati francescani minori della Basilica di san Sebastiano, tempio civico della Città di Biella, a impartire la benedizione religiosa in lingua sarda. In contemporanea, le “Donne del grano” – affiancate dalle “Valëtte an Ĝipoun” – spargevano semi di frumento sul capo dei nuovi nati, salutati dalle festose salve dei Fucilieri di Sardegna.
Battista Saiu